CAIVANO. Prevale la rabbia e anche i sensi di colpa degli abitanti del Parco Verde sulle tragiche vicende

CAIVANO. Prevale la rabbia e anche i sensi di colpa degli abitanti del Parco Verde sulle tragiche vicende

 I magistrati della Procura Napoli Nord potrebbero far riesumare il corpo del piccolo Antonio che mesi prima dalla tragica morte di Fortuna, cadde dallo stesso palazzo da dove sarebbe stata buttata giù la bimba di sei anni. L’autore di questo orrendo delitto, secondi testimoni e Procura, potrebbe essere Raimondo Caputo, arrestato per la morte di Fortuna. A chiedere di riesumare il corpo di Antonio, per il quale non fu eseguita alcun autopsia, è l’avvocato Pisani che assiste il padre e i nonni di Fortuna. Antonio Giglio, figlio di Marianna Fabozzi, compagna del Caputo e considerato l’orco del quartiere. Antonio è morto a 4 anni il 27 aprile 2013, anche lui precipitato dal piano della nonna dello stesso stabile di Fortuna. Intanto il presunto orco e assassino è stato colpito con un pugno al volto da uno dei suoi compagni di cella a Poggioreale. L’uomo si è salvato dal linciaggio solo grazie all’intervento degli agenti penitenziari che lo hanno trasferito in una cella in isolamento. È la dura legge del carcere a chi si macchia di reati di pedofilia. L’attenzione, dicono dalla direzione del carcere, è alta è c’è il timore che si ripetano episodi del genere. Intanto prevale una cappa nebulosa sul già degradato quartiere del Parco Verde. Sia la chiesa con don Patriciello che la scuola con il dirigente scolastico Perna, cercano di difendere la propria gente. Certo che l’omertà di alcuni non possono colpevolizzare la parte buona del Parco Verde. In tutto questo bisogna evidenziare l’assordante assenza del Comune di Caivano. Tutti hanno detto qualcosa, come Papa Francesco e il presidente Mattarella. che auspica un indagine ferma e severa. Dalle istituzioni locali un silenzio inspiegabile. É pure questa vicenda ha avuto, per la sua gravità, un eco oltre i confini nazionali. Ora bisogna riflettere e inviare più educatori e insegnanti di sostegno nelle scuole. L’istituto comprensivo del Parco Verde conta circa 1000 alunni e dove la piccola Fortuna veniva seguita con attenzione. E proprio quei bambini, anziché gli adulti, hanno permesso quella verità tanto attesa. Nicola Valeri