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Dal Rapporto Svimez 2025 ulteriori motivazioni per aderire allo Sciopero generale del 12 Dicembre 2025
Così inizia l’analisi Politico-Sindacale dell’Area Nolana di Franco Fiordellisi responsabile Cgil e Salvatore Ferrara responsabile pensionati SPI. “Lo sciopero generale CGIL in Campania vedrà una manifestazione regionale a Napoli dalle ore 9:00 concentramento a Piazza del Gesù e comizio conclusivo a Piazza Municipio. Le ragioni che hanno spinta allo sciopero sono evidenti nelle disuguaglianze e le disparità. Quindi lottare per un futuro di lavoro, giustizia ed equità sociale. Agire su fisco per aumento salari e pensioni, per investimenti in sanità e istruzione, contrasto alla precarietà, politiche industriali con no al riarmo. Queste alcune delle motivazioni principali dello sciopero generale del 12 dicembre 2025.”
“Il quadro attuale dell’Italia è deficitario su vari punti di vista e la Legge di Bilancio 2026 non interviene a sanare difficoltà che rischiano di acuire diseguaglianze sociali e povertà crescente come evidenziato dal Svimez.”
Ma i due sindacalisti della Cgil e dello Spi entrano nel dettaglio.
“Negli ultimi tre anni l’inflazione è cresciuta del 16,5% abbassando il potere di acquisto di chi lavora o è in pensione nello stesso periodo lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati si sono trovati a pagare 25miliardi di tasse in più a causa del drenaggio fiscale conseguente alla mancata indicizzazione dell’Irpef”.
“La Manovra non guarda alla spesa sociale, ma riduce nel 2028 sotto il 6% il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale in rapporto al Pil, e contemporaneamente non assegna risorse adeguate per la sanità, per le scuole, per l’assistenza agli anziani, per garantire il diritto alla casa, per migliorare il trasporto pubblico”.
I sindacalisti della Cgil Fiordellisi e dello Spi Ferrara continuano “Bisogna partire dai fondamentali della Costituzione ed invertire le politiche del Governo Meloni. Puntare tra le altre cose sul blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile, sul rinnovo di tutti i contratti nazionali di lavoro privati e risorse aggiuntive per i pubblici, sul rafforzamento sistema pubblici servizi e su una vera strategia di rilancio del Mezzogiorno”.
Considerazioni generali che col Rapporto Svimez 2025 si uniscono sui temi sciopero generale 12 dicembre della Cgil..
“Nel merito i punti critici da Rapporto Svimez 2025.”
1. PNRR, il Sud ha ricevuto risorse europee come area arretrata. Svimez stima che circa il 68% del PNRR doveva essere al Sud, ma scelte governative hanno ridotto di molto le risorse e l’Area Nolana, zona di intersezione produttiva, logistica e agricola, risente di questo, perdendo opportunità di infrastrutturazione strategica (mobilità sostenibile, sanità di prossimità, rigenerazione urbana).
2. Lavoro: cresce l’occupazione, ma peggiora la qualità. Svimez evidenzia la creazione di mezzo milione di posti di lavoro, ma aumenta l’emigrazione: 175mila giovani hanno lasciato il Sud. Il lavoro è povero: si lavora di più e si guadagna troppo poco. La Campania,l’Area Nolana, con tante piccole e medie imprese, filiere agroalimentari e servizi, vive il paradosso del lavoro sottopagato, non qualificato, precario.
3. Crescita del PIL: un’abile illusione statistica. Il PIL cresce all’8,5% al Sud e al 5,8% al Centro-Nord, ma il divario reale non si riduce perché troppo ampia la forbice. L’Area Nolana, pur vivace economicamente e al centro di snodi infrastrutturali come Cis e Interporto di Nola, ha redditi bassi.
4. Spopolamento, 1,2 milioni di lavoratori meridionali sono poveri, pur avendo un impiego. Il Mezzogiorno spende 4,1 miliardi l’anno per formare giovani che poi emigrano. Il Nolano vive pienamente questo processo: alta scolarizzazione, competenze in campo logistico, sanitario, meccatronico e commerciale, ma pochi percorsi di valorizzazione e mobilità sociale.
5. Autonomia differenziata: rischio amplificazione disuguaglianze.
Pensare spazi fiscali autonomi basati sulla ricchezza prodotta penalizza territori, come il Nolano, marginali che invece avrebbero bisogno di perequazione infrastrutturale, fiscale e sociale.
“Mancando quindi risposte concrete su lavoro dignitoso e stabile, autonomia differenziata, PNRR, spopolamento ed emigrazione, anche l’Area Nolana e della Bassa Irpinia hanno tutto da guadagnare dalle mobilitazione sindacali della CGIL”
Concludendo, i sindacalisti Fiordellisi e Ferrara lanciano un messaggio di prospettiva “Il Nolano può essere luogo simbolo della contraddizione meridionale: dinamico sulla carta, marginalizzato nelle scelte. Le politiche future, che rivendichiamo con lo sciopero del 12 Dicembre, devono trasformarlo in cerniera di sviluppo campano, ma il tutto va sostenuto da una governance locale che coinvolga la CGIL, i sindacati confederali, le istituzioni, Città Metropolitana e Regione, associazioni imprenditoriali , associazioni civiche, ambientaliste, partiti politici.”
