VISCIANO. IL DISCORSO DI PELLEGRINO GAMBARDELLA

VISCIANO. IL DISCORSO DI PELLEGRINO GAMBARDELLA

Inaugurato il Monumento dedicato a Padre Arturo D’Onofrio, Servo di Dio. L’opera di elevato interesse artistico è stata realizzata nella platea centrale della rotatoria dello svincolo stradale di Schiava di Tufino. Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato rappresentanti istituzionali del territorio, del Consiglio regionale della Campania, della Città metropolitana di Napoli e del Parlamento nazionale. Tra gli interventi meritano attenzione le riflessioni del dottor Pellegrino Gambardella, già sindaco di Visciano e presidente dell’Associazione degli ex-allievi di Padre Arturo, promotrice della realizzazione del Memoriale progettato da Mina Di Nardo. Sono riflessioni che vengono pubblicate per il loro significato di autenticità testimoniale nel tratteggiare il senso dell’opera di Padre Arturo.

VISCIANO. IL DISCORSO DI PELLEGRINO GAMBARDELLASaluto e ringrazio per la presenza Sua Eccellenza, Monsignor Francesco Marino che ha accettato su nostro invito di benedire il monumento che oggi inauguriamo, dedicato a Padre Arturo D’Onofrio; saluto la Città Metropolitana di Napoli, padrona di casa di questo luogo, nella persona gdel Sindaco De Magistris, rappresentato dal suo delegato Dott. Raffaele Cacciapuoti; il presidente della Giunta Regionale della Campania, on. Vincenzo De Luca, nella persona del suo delegato, on. Enzo Alaia. Un saluto speciale per Antonio Pentangelo, ultimo presidente della Provincia di Napoli che, nel 2014, deliberò l’uso di questa rotatoria per la costruzione del monumento a Padre Arturo D’Onofrio.Un saluto e un grazie di cuore ai Missionari e alle Piccole Apostole della Redenzione che ci hanno accompagnato in questo lungo percorso di preparazione alla giornata di oggi;

Saluto e Ringrazio per la presenza i parlamentari del nostro territorio, i sindaci e i consiglieri della Città Metropolitana, in particolare quelli che ci hanno aiutato al disbrigo di obblighi burocratici.

   Un saluto particolare al sindaco di Visciano e al sindaco di Tufino che oggi ci ospita, per la preziosa collaborazione durante lo svolgimento dei lavori; saluto e ringrazio i sostenitori insigni che ci hanno permesso di superare difficoltà economiche piuttosto rilevanti e ci sosterranno ancora per la rimanente parte del progetto da completare. Un saluto specialissimo a tutti voi che avete contribuito con le vostre possibilità e con il cuore alla realizzazione di questa scultura; non dimentico le maestranze: la “Marinelli Group”, la ditta “DE Stefano Barbato”, Architetto Mina Di Nardo, ideatrice di quest’opera, Vincenzo Mariani della “Mariani Metal” di Toronto, imprenditore e costruttore di questa magnifica struttura. Non hanno bisogno di ringraziamenti gli ex allievi di Padre Arturo per l’impegno profuso in questi anni, in quanto hanno sempre desiderato lasciare una testimonianza tangibile della loro devozione all’amato Padre.

Con questa opera abbiamo voluto contribuire alla riqualificazione ambientale di questo luogo un tempo degradato e adibito a discarica di rifiuti urbani; e dare un piccolo segnale di cambiamento: un tassello di un progetto piu’

ampio di turismo religioso di cui si parla ormai da anni e del cui percorso fanno parte Nola, Cimitile, Liveri, Tufino e Visciano naturalmente.

Questo è il monumento ad un gigante della solidarietà umana, ad un prete che fece del più grande insegnamento evangelico “ama il prossimo tuo come te stesso” la regola della sua vita. Tutte le sue attenzioni erano per i bambini orfani e abbandonati, per i poveri, per i malati, per i senza dimora, senza patria, per quelli che, come oggi, naufragano in cerca di pace e di un futuro migliore, i quali pretendono, come è giusto, rispetto per la loro dignità umana.

La bellezza e l’imponenza di questo monumento ricordi e ravvivi in noi l’amore e la solidarietà, perché l’umanità non muoia. Ricordi al viandante e al visitatore che un prete , un uomo straordinario, partendo da un piccolo paese,Visciano, sparse, ovunque approdò nel mondo, ugn alito profumato di umanita’ e di amore.

Padre Arturo avrebbe speso oggi tutto il suo essere per non veder morire nel mare migliaia di vite umane, per non vedere soffocare la dignità umana nei campi di pomodoro, per ospitare rifugiati di guerra in cerca di pace e di una vita migliore.

Padre Arturo è stato Tutto questo; la testimonianza nel mondo del suo passaggio resta la sua “Piccola Opera Della Redenzione” che continua la sua attività umanitaria di solidarietà, crescita e sviluppo dei ragazzi in Italia, Columbia, Guatemala, Messico, El Salvador, in Cile, in India, a Timorrest ed a breve in Madagascar. La sua solidarietà era coinvolgente, riusciva a motivare in modo incredibile le persone con cui aveva contatto; riusciva a toccare le corde più’ nascoste del cuore della gente , quando si trattava di aiutare chi avesse avuto bisogno, chi fosse in difficoltà’, chi necessitava di accoglienza, di sostegno fisico e morale , chi aveva bisogno di speranza in una vita migliore.

 Ricordiamo i pellegrinaggi delle pietre,  raffigurati nella scultura; migliaia di persone, un fiume di popolo Si incamminava da Tufino, con le pietre di tufo sulle spalle o su mezzi di fortuna,verso Visciano, dove verranno poi costruiti i Villaggi della Piccola opera della Redenzione. E Padre Arturo era lì, in testa al corteo con la sua pietra sulle spalle che dava coraggio invocando ad alta voce la MADONNA CONSOLATRICE DEgL CARPINELLO.

Egli è stato ed è il simbolo dell’amore che trionfa e riesce a fare per il prossimo cose meravigliose.

Noi tutti oggi dedichiamo questo monumento, alla Sua memoria come stimolo alle nostre coscienze perché in esse possa continuare a vivere l’umanità.