Tufino. Il cordoglio della comunità per la scomparsa di Sandro Ferone sindaco negli anni del dopo-terremoto E’ stato tra i protagonisti dell’azione del Partito social-democratico nell’area nolano-mariglianese

Tufino. Il cordoglio della comunità per la scomparsa di Sandro Ferone sindaco negli anni del dopo terremoto E’ stato tra i protagonisti dell’azione del Partito social democratico nell’area nolano mariglianese

di Gianni Amodeo

E’ stato amministratore comunale di lungo corso, Sandro Ferone, e sindaco nei complessi e difficili anni  per la ricostruzione abitativa   del post-terremoto dell’80. E la comunità cittadina ne piange la scomparsa, rivisitandone lo stile di vita e il caratteristico tratto comportamentale di apertura e ascolto verso gli altri; stile e tratto, che sono stati il lievito della cura e della dedizione che ha sempre riservato alle esigenze generali, per favorire la crescita sociale  di Tufino, la piccola ed operosa Tufino, significativo e importante tassello di quella che nella mappa del Ducato di Napoli è stata la Corona dei sedici Casali coessenziale con il fulcro costituito da Nola, per configurare la mini-galassia urbanizzata  che dall’area pedemontana del Fellino, del Partenio e delle stesse Colline nolane  si protende ardita e sicura di sé  nella Pianura campana. E’ un legame vivo da sempre e radicato nella storia del territorio, quello connette la Corona dei Casali –diventati gradualmente Comuni autonomi  in funzione delle riforme  amministrative di Giuseppe Bonaparte attuate nel Decennio francese del XIX secolo- e la Città bruniana. Era il legame  che  Sandro Ferone  sentiva e viveva forte, da cittadino della “sua” Tufino e da cittadino di adozione – per spontanea scelta e  personale volontà- di Nola appunto. Due dimensioni ed una sola anima.

E da “Primo cittadino”  proprio negli del post-terremoto, Sandro Ferone, ha dato forma e sostanza al Piano regolatore per il governo normale del territorio tufinese, tra i primi redatti e reso vigente in quegli anni nel contesto dell’allora Provincia ora Città metropolitana- di Napoli. Un’operazione, che fu la risultante di un’intelligente attività di mediazione che coinvolse con le rispettive proposte le segreterie locali dei partiti, dal Psdi al Pci, dalla Dc al Psi e al nascente Movimento dei Verdi con Onofrio Petillo e amici. “ Si riuscì- ricorda il professore Antonio Caccavale, segretario pro tempore del Pci- ad evitare quella che si presentava ed era concepita come una “selvaggia” cementificazione del territorio, cancellando importanti aree a vocazione agricola, alterandone del tutto la fisionomia della realtà locale. Fu sventato ogni tentativo di speculazione edilizia per interessi clientelari, anche in ragione delle vincolanti indicazioni del competente assessorato dell’Ente di piazza Matteotti, di cui era responsabile l’architetto Antonio Rigillo.  Il Prg– conclude Caccavale– fu ispirato da principi di normale equilibrio tra la tutela del territorio e la sostenibilità dell’attività costruttiva, a misura della piccola comunità tufinese, con l’incarico di redigerlo, conferito all’architetto Monda. E ha dato, in complesso, buona prova di sé nell’impianto fondamentale”.

Sandro Ferone oltre che amministratore comunale, sotto le insegne della “storica” lista civica de “Il Campanile” con prevalente orientamento di centro-sinistra in antitesi alla Dc,   è stato anche e soprattutto tra gli anni ’70 e ’80 tra i maggiori e più attivi protagonisti dell’azione del Partito socialista democratico italiano nell’area nolanomariglianesepomiglianese;protagonista della generazione politica e parlamentare dei Russo, da Quirino a Paolo e Ermanno  ai Filippo Masi, dai De Falco ai Ferone. Una presenza politica, quella di Ferone, in cui si incrociavano e mescolavano capacità pragmatiche e felici intuizioni nell’intercettare il consenso elettorale. E il Psdi sul territorio era fortemente strutturato come lo era il Psi; l’uno e l’altro  a volte convergevano tra loro a volte correvano su tracciati diversi, combinandosi o con la Dc o con il Pci, specie nelle elezioni amministrative.

 Sandro Ferone, al di là dell’impegno politico-amministrativo, è stato uno scrupoloso  Servitore dello Stato, svolgendo delicate funzioni di responsabilità nel Dipartimento della dogana operante nella zona-Asi di Nola. Un impegno assolto con professionalità e rigorosa competenza. Un eccellente dirigente dell’amministrazione statale.

Condoglianze vengono espresse dalla redazione alla famiglia di Ferone e ai fratelli Carlo- attuale sindaco di Tufino- e Felice- medico.