TRASPORTI. Baianese, interventi programmati, tra ambiguità e chiaroscuri. Progetto Hub Nola e Metropolitana leggera, con 19 stazioni-fermate

TRASPORTI. Baianese, interventi programmati, tra ambiguità e chiaroscuri. Progetto Hub Nola e Metropolitana leggera, con 19 stazioni fermate

La Regione-Campania ha previsto l’investimento di oltre 32 milioni dei fondi della dotazione comunitaria europea per il settennato 2014\2020 in scadenza per attuare lannunciato programma degli interventi di potenziamento e riqualificazione del sistema dei trasporti nellarea nolana e baianese. Allinvestimento deliberato dalla Giunta di palazzo Santa Lucia, corrisponde lo studio di fattibilità dellEav che configura la sostanziale dismissione dei fabbricati delle stazioni dell’attuale tratta della Circum sulla NolaBaiano, per puntare sull’allestimento della Metropolitana leggera, utilizzando la stessa tratta per un percorso ancora indefinito e indeterminato.

di Gianni Amodeo

TRASPORTI. Baianese, interventi programmati, tra ambiguità e chiaroscuri. Progetto Hub Nola e Metropolitana leggera, con 19 stazioni fermateE’ decisamente forte l’accelerazione impressa dalla Giunta regionale della Campania, per porre sulla corsia attuativa l’allestimento dell’HubNola nel quadro complessivo del progetto che viene prospettato con finalità mirate sul potenziamento e sulla riqualificazione del sistema- trasporti della Circumvesuviana nell’area nolanobaianese; progetto, le cui linee portanti e d’indirizzo in generale sono definite nei deliberati approvati il 23 e il 25 marzo scorso dall’ Esecutivo di palazzo Santa Lucia, prefigurando quale soggetto attuatore della programmazione l’Ente autonomo Volturno, società a responsabilità limitata, che, sulla base dello specifico contratto con l’ EnteRegione gestisce i servizi dell’ex- Circumvesuviana, dell’ex- Sepsa e dell’ex- Metronapoli.

Il prospetto degli interventi programmati è delineato nello schema del protocollo d’intesa, che il primo ottobre è stato inviato dal competente assessorato della Giunta regionale ai Comuni di Baiano, Avella, Sperone, Roccarainola, Cicciano, Camposano, Cimitile e Nola; lo schema prevede l’approvazione delle Giunte comunali destinatarie, quale atto propedeutico e dovuto per dare corso all’attuazione del progetto, che prevede un investimento di 32 milioni e 260 mila euro a valere sui fondi comunitari per lo sviluppo regionale relativi alla dotazione del settennato 2014\2020 ormai in scadenza. E, una volta approvato dalle Giunte lo schema di protocollo, con l’impegno tassativo e sollecito a fornire pareri, autorizzazioni, permessi, nulla osta e concessioni di propria competenza,si procederà al “via libera” per attuare il Progetto Hub NolaMetropolitana leggera con l’atto definitivo, sottoscritto contestualmente a palazzo Santa Lucia dai sindaci, dal presidente della RegioneCampania, Vincenzo De Luca, e dall’amministratore delegato dell’ Eav, Umberto De Gregorio.

Riqualificazione e genericità di obiettivi

Il progetto contempla “ interventi di riqualificazione della stazione di Nola e dellarea antistante e leliminazione di interferenze sulla linea NapoliBaiano nel territorio nolano”; e sul punto delle interferenze si sottolinea in un successivo passaggio documentale che nell’elaborazione dello studio di fattibilità, i tecnici dell’ Eav hanno rilevato che “lintera tratta della NolaBaiano rappresenta uninfrastruttura che interferisce significativamente con lurbanizzazione del territorio”. Una condizione, per la quale si punta ad eliminare i 14 passaggi a livello esistenti su un percorso di circa 15 chilometri; e, fin qui, è una scelta condivisibile ineccepibile per se stessa, così com’è la scelta che prevede la pista ciclabile da realizzare in parallelo con la stessa tratta. Due scelte di senso, alle quali, tuttavia, si collega ”la necessità di procedere ad una generale rivisitazione della gestione della linea, per migliorare il servizio allutenza e garantire il generale riassetto del territorio circostante la ferrovia”. Una necessità che fa porre qualche domanda meritevole di risposta, tanto per dire, in materia di pianificazione urbanistica in vigore o in itinere nei Comuni interessati rispetto alle decisioni da assumere per le aree di pertinenza della tratta sotto i riflettori.

In realtà, lo schema del protocollo d’intesa fornisce pochi altri e generici elementi, sui quali è doveroso che RegioneCampania, Comuni interessati ed Eav forniscano dati di chiarezza ai cittadini e all’opinione pubblica, per fugare perplessità e dubbi, specie in relazione al varo della Metropolitana leggera con 19 fermatestazioni, che sarà dotata delle attrezzature adeguate e pensiline; ed è scontato che sia così. E’, invece, tutt’altro che comprensibile la mancata indicazione del tracciato che farà da supporto alla Metropolitana leggera, anche se è di tutta evidenza che sarà utilizzato il tracciato ferrato della NolaBaiano, che, a sua volta, dovrebbe essere integrato ed ampliato verso altri contesti territoriali che non sono indicati, e non fosse così, non si comprenderebbe il senso della “larga” previsione di istituire …19 fermatestazioni, a presidio del flusso cinematico che dovrebbe caratterizzare la Metropolitana leggera che sia davvero tale. Ma c’è da comprendere, parimenti, il senso della “ristretta”previsione di progetto che contempla la dismissione degli edifici delle attuali stazioni di Avella\Sperone, Roccarainola,Cicciano, Camposano e Cimitile che potranno essere concessi ai Comuni interessati, mentre non è prevista la dismissione degli edifici della stazione terminale di Baiano, ferma restando per la stazione di Nola la sistemazione come Hub, il fulcro catalizzatore del trasporto pubblico, senza specificarne le modalità dell’intervento, ma neanche le forme e le funzioni. E nulla è indicato – almeno nello schema di protocollo d’intesa che le Giunte degli otto Comuni interessati, sono chiamati ad approvare- in ordine alla tipologia della Metropolitana leggera, se su ferro, su gomma o in filovia.

Che si voglia potenziare e rendere meglio funzionante il sistema del trasporto pubblico sul territorio per la tratta NolaBaiano, segnatamente per il tracciato che collega Cimitile al terminale baianese per una popolazione di oltre 60 mila abitanti è ben auspicabile, ma il protocollo così come si presenta non appare orientato affatto in questa direzione.

I timori del consigliere Emanuele Litto

Si pubblica di seguito la dichiarazione dell’avvocato Emanuele Litto, capo-gruppo di “Io ci credo” nel Consiglio comunale di Baiano. E’ una riflessione forte ed accorata nello stesso tempo, ponendo in primo piano le ragioni di un impegno di servizio che sia a favore del territorio e delle sue comunità, al di là di logori schemi partitici e della qualunquistica indifferenza.

Cristo si è fermato a Eboli, San Gennaro si fermerà a Nola, perché tra Nola e Baiano non ci sarà più la Circumvesuviana. Lasciando perdere  le facili battute, però, è giunto il momento per tutti gli attori della politica locale, aldilà e sottolineo aldilà di ogni schieramento, iniziare a ragionare in maniera Comune sul fatto che le amministrazione centrali, siano esse nazionale o regionali, hanno deciso di abbandonare il nostro territorio al proprio destino.
La proposta di tagliare la tratta della Circumvesuviana tra Nola e Baiano si inserisce in tutta una serie di disservizi che stanno colpendo la nostra area: sanità, scuola, trasporti, sicurezza del territorio, ambiente, temi che dovrebbero essere al centro del contratto pubblico che lega il cittadino allo stato e che invece oggi sono tutte note dolenti.
Siamo ufficialmente cittadini di serie B.
Nascondere questo fatto dietro l’idea di per sé apprezzabile di una metropolitana leggera che colleghi i comuni dell’hinterland Nolano al Baianese non cambia il senso dei fatti.
Una metropolitana leggera ha un effetto positivo sulla popolazione e sul traffico se realizzata in maniera capillare, ma limitarsi a raddoppiare il numero delle fermate esistenti, utilizzando una tratta ideata e realizzata fuori dai centri abitati non avrà alcun effetto se non lo sperpero di denaro pubblico.
Fa sorridere poi che a ciò si aggiunge la pista ciclabile che visto il percorso  seguito dall’attuale tratta non solo risulterebbe irrealizzabile  ma assomiglierebbe a uno di quei percorsi di ciclo turismo che pubblicizzano i parchi tematici.
Il vero punto è che i nostri cittadini non devono essere costretti a scegliere tra  una linea veloce per Napoli e una Metropolitana leggera intercomunale, ma hanno, invece, il diritto ad avere entrambe.