SAN PAOLO BEL SITO (NA). Suicida in carcere Andrea Napolitano: uccise Ylenia Lombardo di Pago del vallo di Lauro

SAN PAOLO BEL SITO (NA). Suicida in carcere Andrea Napolitano: uccise Ylenia Lombardo di Pago del vallo di Lauro

Si è tolto la vita nel carcere di Poggioreale, Andrea Napolitano, 40 anni, condannato all’ergastolo nel marzo del 2023 per l’omicidio della compagna Ylenia Lombardo.

Il 5 maggio 2021, il corpo carbonizzato di Ylenia Lombardo, originaria di Pago Vallo Lauro, fu scoperto nel loro appartamento in Via Ferdinando Scala, a San Paolo Bel Sito. L’orrore di tale atto lasciò un’impronta indelebile nella comunità, portando infine a una condanna severa per Napolitano.

La recente tragedia ha sollevato nuovamente la questione della salute mentale all’interno delle carceri. Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive, Samuele Ciambriello, ha dichiarato: “Mi colpisce la grande determinazione con cui il detenuto 40enne si è suicidato a metà mattinata oggi. Era a rischio suicidario da un anno, era seguito e monitorato.”

Ciambriello ha sollevato interrogativi importanti sulle risorse disponibili per la cura della salute mentale dietro le sbarre. “Chi cura i malati mentali liberi o persone con sofferenza psichica? Il Dipartimento di Salute Mentale. Bene! Il Dipartimento di Salute Mentale è formato da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori, oss.”

L’attenzione del Garante si è concentrata sulla necessità di implementare un’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale (U.O.S.D.) anche all’interno delle strutture carcerarie. Questa unità sarebbe composta da professionisti qualificati che potrebbero fornire un supporto continuo ai detenuti in difficoltà emotive o psicologiche.

Ciò solleva la questione più ampia di come affrontare la salute mentale nelle carceri. “Dunque, per curare la malattia mentale non occorre solo lo psichiatra, motivo per il quale anche in carcere, per curare i malati mentali occorrono queste figure professionali, dunque una U.O.S.D. di Salute Mentale. Così come esiste un SerD Area Penale, che è uguale a un SerD esterno, deve esistere una Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale in carcere”, ha sottolineato Ciambriello.

La storia di Andrea Napolitano rappresenta una dolorosa testimonianza delle sfide che coloro con problemi di salute mentale devono affrontare all’interno del sistema penitenziario. La necessità di un approccio più completo e specializzato alla cura della salute mentale dietro le sbarre è ora un grido d’allarme che non può essere ignorato.