L’INSOLITO TOUR. L’oro nero dell’Irpinia

LINSOLITO TOUR. L’oro nero dell’Irpinia

LINSOLITO TOUR. L’oro nero dell’Irpinia

a cura della dott.ssa Francesca Grassi

L’autunno è ormai nel pieno della sua manifestazione e, con i suoi colori e sapori, risveglia i sensi dei buoni intenditori. E’ questo il periodo in cui tanto i degustatori e gli esperti della gastronomia quanto i più semplici golosi si lasciano trasportare dal fascino delle sagre.

Il termine “sagra” ha origini latine e si riferisce all’aspetto sacro di un evento del passato quando, in occasione dell’arrivo di una nuova stagione, per propiziarsi il favore degli dei, i romani solevano sacrificare animali e frutti della terra ai loro protettori ultraterreni.

La nostra regione offre molteplici possibilità di godere di quella che, da celebrazione religiosa e solenne, è diventata occasione di vis folcloristica e di un laisser faire gustativo: i freni inibitori crollano al cospetto di un buon bicchiere di vino, di caldarroste e dell’oro nero dell’Irpinia, il tartufo.

Vero e proprio tesoro del sottosuolo, il tartufo è un frutto sotterraneo pregiato che ha origini remote. Nella Naturalis Historia Plinio il Vecchio lo inseriva “… fra quelle cose che nascono, ma non si possono seminare”.  Esso è stato da sempre considerato un segno di distinzione sociale, in quanto presente solo sulle tavole dei ricchi dato l’elevato costo. Anche in Campania possiamo godere di questa prelibatezza culinaria che conferisce un tocco delicato e deciso nonché unico ai piatti della nostra tradizione.

LINSOLITO TOUR. L’oro nero dell’IrpiniaTra i comuni ove il tartufo regna sovrano vi è, senza ombra di dubbio, Bagnoli Irpino. Si conclude proprio oggi la 38esima edizione della Sagra della Castagna e del Tartufo in questa splendida località irpina dove gusto e tradizione sono rimasti inalterati nel tempo. Bagnoli fa parte della regione storica del Sannio Hirpino e si trova tra il Monte Cervialto e il Rajamagra; si presenta come il tipico paesello di montagna, con viuzze che sembrano impresse su una tela e un paesaggio quasi fiabesco. Uno dei maggiori siti di interesse è il complesso monumentale di San Domenico: costruito intorno al XV secolo, esso mostra i segni evidenti di una mescolanza di generi e di una sovrapposizione edile dovuta ad un rifacimento del 1600 che gli conferì il tipico tocco barocco.

La sagra che ogni anno qui si svolge permette ai più increduli turisti di far vibrare le corde delle proprie radici indigene: tra l’odore del caciocavallo impiccato, della castagne col vino novello e il ritmo coinvolgente della musica popolare, è inevitabile chiedersi se i tempi che viviamo oggi siano degni di essere ricordati un giorno quanto quelli passati.

Romantiche nostalgie? No, consapevolezza di anime alla deriva in un universo che corre senza lasciar traccia alcuna.

L’INSOLITO TOUR