La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri.

La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri.

Il rapporto con i territori e le comunità – La Città intercomunale dell’Alta Irpinia

di Gianni Amodeo     

La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri.La storia d’Italia non è finita, è il titolo del saggio che Ciriaco De Mita ha pubblicato nel 2012, per la collana Gli Impegnati, nel sempre interessante e corposo catalogo delle proposte di Guida editore. Una tagliente e corrosiva analisi della condizione del ristagno della politica nello stato presente delle cose, in cui domina la novità del nulla con il carico delle ambiguità dell’indecifrabile transizione dalla prima alla seconda Repubblica; e non ancora era esplosa la pandemia sanitaria. Una condizione d’asfissia nel discorso pubblico che, però, non compromette né pregiudica il percorso, con cui la storia della società ritroverà le giuste coordinate, ispirate dai principi delle democrazia liberale e plurale. Una scelta di fiducia e speranza, quella che traspare nel saggio, che corrisponde all’auspicato recupero del senso reale della politica ch’è tale, se si nutre di pensiero e cultura, dando, nello stesso tempo,  risposte concrete alle problematiche sociali con visioni ampie e la responsabile partecipazione del popolo, nelle sue più pregnanti valenze di comunità; valenze, per le quali il noi prevale sull’io autoreferenziale e narcisista di sé.   

La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri. E’ la prospettiva che nel testo il leader della Democrazia cristiana innesta e fa scaturire dal rispetto e dall’osservanza della Costituzione, su cui si fonda lo Stato repubblicano, nel più ampio contesto dell’ Unione europea sulle direttrici tracciate, tra gli altri, da Alcide De Gasperi, statista e uomo della Ricostruzione civile e materiale dell’Italia ridotta in macerie dalla disfatta nella seconda guerra mondiale. Uno scenario, in cui il Popolarismo fulcro del cattolicesimo democratico,  ispirato dagli ideali e dall’azione di don Luigi Sturzo d’inizio900 – ha ancora molto da dire alla realtà italiana e alla soluzione delle sue problematiche del Terzo Millennio, nel più rilevante orizzonte dell’Europa comunitaria.

Fu uno dei punti tematici che Ciriaco De Mita sviluppò il 5 luglio del 2019 nell’Auditorium del Giovanni XXIII, nel Forum dedicato alle Autonomie locali nel quadro del Viaggio nella Costituzione, indetto dal Circolo L’Incontro, lungo l’arco del biennio 2018\19  con relazioni di parlamentari, docenti universitari, sindaci ed amministratori locali, dirigenti scolastici. De Mita prospettò la rilevanza delle funzioni e delle competenze conferite dalla Costituzione alle Autonomie locali, soprattutto ai Comuni nella governance  dei territori; puntando sull’applicazione delle leggi di riforma che si sono susseguite dagli anni ’90 fino alla recente ed organica riforma del 2014, con primo firmatario Luigi Delrio, istitutiva delle Città metropolitane, configurando dispositivi normativi di grande supporto per la realizzazione delle Unioni e Fusioni intercomunali, per stare al passo con i tempi, utilizzando al meglio le tecnologie della comunicazione informatica e, nello stesso tempo, per fronteggiare i fenomeni dello spopolamento e della denatalità; fenomeni di consunzione e desertificazione sociale che non si possono subire passivamente e nell’inerzia.

La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri.E sotto questo profilo,- come per additare una risposta che spetta alla politica e alla buona qualità delle amministrazioni locali– illustrò il progetto della Città intercomunale dell’Alta Irpinia, di cui si è sempre fatto interprete e assertore; un progetto,in cui uno dei punti di forza è costituito dalla costituzione dell’ Azienda speciale per le attività produttive connesse al vasto e pregiato patrimonio boschivo dell’Alta Irpinia, prevedendo l’importanza che sempre più assumerà l’ economia del legno. Una preveggenza  – quest’ultima- rispetto ai nostri giorni alle prese con le criticità energetiche, che emergono  dalle asprezze del conflitto ucrainorusso.

La Costituzione, l’Europa, il Popolarismo e le Autonomie locali. Ciriaco De Mita, autodidatta e ragazzo di montagna diventato leader politico e presidente del Consiglio dei ministri.Il ragazzo di montagna – non ha mai disdegnato di dichiararsi di esserlo, anzi affermando di essere tale in tutta evidenza e con un guizzo di franco e schietto orgoglio- ch’ era stato presidente del Consiglio dei Ministri, che aveva incontrato Gorbaciov e che nel 1988 aveva partecipato con Margaret Thatcher e Ronald Reagan al G7 svoltosi a Toronto, con un cursus istituzionale di alto profilo nel Parlamento nazionale e in quello di Strasburgo, era diventato alla vigilia dei novant’anni sindaco della natia Nusco. E lo era diventato con uno back-ground di eccezionale portata, lavorando a lungo per la Città intercomunale dell’Alta Irpinia, non senza intoppi ed ostacoli. Il testimone passa ora ad altri, che abbiano la stessa tenacia.

E’ la tenacia del ragazzo di montagna, che, aiutando nel mestiere di sarto il padre, Giuseppe, da autodidatta aveva conseguito la Maturità classica, per laurearsi in Giurisprudenza con il massimo dei voti all’Università del Sacro Cuore– la Cattolica– a Milano.  E dei tempi dei suoi venti anni, era solito affermare che in politica quelli erano i giorni e gli anni dei costituzionalisti, mentre nei tempi correnti all’insegna della novità del nulla  tengono banco i politologi. Una sottile distinzione, ma veridica, la sua, come per dire che i primi erano stati portatori di democrazia e pensiero che si traduceva in forte dialettica culturale nel  variegato sistema dei partiti, segnatamente dei partiti di massa- Dc e Pci – i secondi sono e continuano ad essere – elaboratori di opinioni prètaporter.

Con i territori e le “loro” comunità,  Ciriaco De Mita ha sempre curato e alimentato, specie in Campania, un rapporto diretto e costante di carattere pubblico, partecipando a convegni e iniziative sociali. E pure nei tempi sospesi e di restrizioni altalenanti per la pandemia sanitaria, ha partecipato  alla recente  campagna elettorale per le “Regionali”, aderendo al  programma dei Forum indetti dal Circolo L’Incontro,  svoltisi  all’aperto nella corte del Palazzo municipale, a Baiano, nell’osservanza delle disposizioni anti Covid-19; furono Forumtribuna, utilizzati nel settembre del 2020 da tutti i partiti e dalle loro coalizioni, per presentare  candidati del collegio provinciale di Avellino e programmi. De Mita, in rappresentanza dell’Unione di centro, intervenne per sostenere la candidatura di Pino Rosato, manager sanitario. Un intervento lucido e appassionato sulla medicina di base e territoriale e sull’urgenza di potenziarne le funzioni e i servizi.

Forse, quella del 20 settembre di due anni fa, è stata l’ultima uscita pubblica di Ciriaco De Mita. Gli amici de L’Incontro ne conservano il ricordo per la larga disponibilità e adesione che ha sempre dimostrato verso tutte le loro iniziative d’impronta civica e spirito di servizio.

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