DIRITTI DEI PENSIONATI : Fatuzzo(PP), i problemi non si risolvono con le “ mancette”, ma restituendo ai pensionati,il maltolto.

DIRITTI DEI PENSIONATI : Fatuzzo(PP),  i problemi non si risolvono con le “ mancette”, ma restituendo ai  pensionati,il maltolto.

Il Partito Pensionati – ha dichiarato il segretario nazionale, Carlo Fatuzzo – ritiene che una “una tantum” di 500 €, per una parte di pensionati, rientranti  nella sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il blocco della perequazione automatica delle pensioni,  rappresenti uno schiaffo per i circa sei milioni di pensionati fortemente penalizzati dalla Legge  Fornero.  Fatuzzo ha sottolineanto che 500€, rappresentano una somma  molto inferiore alla media dei rimborsi a cui hanno diritto i pensionati  danneggiati   e che  dare la “mancetta”  solo a chi ha una pensione  inferiore ai tremila € lordi, rappresenta una vera e propria beffa. Parlare di cifre al lordo, non rende affatto bene,la realtà delle cose, è necessario  che i cittadini sappiano che un a pensione  di   poco più 2.100 € netta al mese, non può  essere considerata una “pensione d’oro”  e quindi stonano tagli, riduzioni  o  blocchi .Il Partito Pensionati – ha rimarcato Fatuzzo – ribadisce che i Pensionati non hanno bisogno di regalini, di mancette o di elemosine, hanno invece il diritto alla restituzione del “ maltolto”, per intero e per tutti i danneggiati .Si tratta di euro a cui i pensionati avevano  diritto e che non hanno avuto  e  che sarebbe giusto e doveroso restituire. Lo Stato non ha soldi per questa operazione? Con questa logica, c’è da chiedersi,  se è consentito che i  milioni di italiani , in gravissime difficoltà economica, possano ridursi  gli importi  di tasse e balzelli,  cancellare  gli importi richiesti, diluire  il pagamento nel tempo .  Larga parte della stampa e degli organi di informazione , fanno passare i Pensionasti  come cittadini che chiedono l’impossibile, quando invece chiedono che sia dato loro solo il dovuto. Il Partito pensionati – ha concluso Fatuzzo – si augura  una valanga di ricorsi, l’unico strumento rimasto ai pensionati per  far valere le loro ragioni. Giustizia, non  “regalini”.