LA CAMPANIA ANCORA FANALINO DI CODA D’ITALIA ANCHE PER L’ETEROLOGA

LA CAMPANIA ANCORA FANALINO DI CODA D’ITALIA ANCHE PER L’ETEROLOGA

Giugliano in Campania (Napoli). Quando si parla di Eterologa si parla si fecondazione assistita con donazione di gamete. Fino a poco tempo fa le coppie che erano costrette a queste tecniche per avere un bambino dovevano recarsi all’estero in quanto “E’ vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo”. La legge 40/2004, all’articolo 4 comma 3, vietava l’applicazione di tecniche con gameti di terzo donatore (tecniche eterologhe), di fatto negava la possibilità a migliaia di coppie sterili di avere dei figli. Presso la CLINICA HERA di Giugliano in Campania (centro specializzato nella medicina e nella biologia della riproduzione ndr) sono molte le coppie che avendo provato tutto ma proprio tutto senza nessun risultato e che quindi a causa dei gravi problemi di sterilità puntavano solo all’eterologa all’estero. Questo assurdo divieto è stato cancellato con una sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile 2014.  Riporto quindi con piacere una notizia datata ieri.

Roma, 29 ott 2014 – Al question time alla Camera il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha rinnovato l’appello al Parlamento di intervenire sulla disciplina della fecondazione eterologa, dopo la sentenza 162 della Consulta, intervento necessario, secondo il ministro, anche dopo le linee guida varate dalle regioni. In particolare per il ministro, a differenza delle linee guida, nel decreto legge elaborato dal ministero “non era previsto il limite di eta’ di 43 anni per la donna ricevente. Ritengo – ha sottolineato – si debbano applicare le stesse regole per la fecondazione omologa, che sia il medico a dover valutare caso per caso”.

 

“L’iniziativa delle Regioni – ha ribadito il ministro – non ha eliminato la necessita’ di un intervento statale per garantire l’uniformità di trattamento, anche dal punto di vista economico”. Lorenzin ha infatti sottolineato la scelta del governo di non disciplinare la materia con decreto legge ma di ricorrere all’iniziativa parlamentare, di cui ha ribadito “l’urgenza”.

 

Comunque “in attesa dell’intervento legislativo “. Inoltre “stiamo valutando di offrire agli operatori strumenti formativi, come position paper”, mentre ” quando la regolamentazione nazionale sara’ definitiva e con l’istituzione del registro dei donatori, saranno avviate specifiche campagne di informazione sulla fecondazione eterologa”.

Ecco tutto questo per la CAMPANIA è un sogno!

artiamo dall’inizio, mesi fa la Corte Costituzionale ha espresso parere favorevole sull’eterologa dando alle singole Regioni mandato per l’autonomia nelle applicazioni. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che ogni Regione da giugno in poi si è organizzata o almeno lo avrebbe dovuto fare per selezionare le strutture adatte per avere l’ok a procedere con la fecondazione eterologa. Molte regioni si sono organizzate, alcune come la Toscana sembrano vivere un continente lontano dove la fantasia e la realtà si fondano (addirittura hanno messo in convenzione la tecnica, quindi con un semplice ticket si ha diritto a tentare la fortuna), altre stanno ancora discutendo su come procedere, o altre ancora sono FERME!! Ecco la Campania è ferma! Come sempre, come in ogni cosa! Un mese fa Caldoro (il Presidente della Regione Campania) aveva dichiarato che avrebbe adottato le linee guida nazionali.