Avellino, convegno del Partito Democratico in vista del congresso provinciale del prossimo dicembre 2021

Avellino, convegno del Partito Democratico in vista del congresso provinciale del prossimo dicembre 2021

Promosso dal consigliere regionale del Pd, Maurizio Petracca, nella serata di ieri lunedì 18 ottobre, si è svolto un convegno  presso l’Auditorium del Polo Giovani della Diocesi di Avellino in via Morelli e Sivati, dal titolo ” Il nostro tempo “.

Non poteva, che essere appropriato il titolo del convegno, perchè il PD provinciale,  attualmente è privo del gruppo dirigente, essendo è stato commissariato a fase alterne  per anni. Per cui, Maurizio Petracca , in virtù della sua carica regionale, e in vista del congresso provinciale  previsto per il prossimo dicembre, ha promosso questo incontro/convegno per avviare un confronto sia con la vecchia classe dirigente e iscritti del Partito Democratico, e sia con nuovi simpatizzanti che vogliono iscriversi al PD.

E, in effetti ha centrato l’obiettivo, perché  la sala era piena, variegata tra  gli iscritti al partito, ma anche, fatta di simpatizzanti e con la presenza di circa 30 nuovi Sindaci provenienti dal territorio.

La discussione è stata ambia, in rappresentanza  tra le varie aree che compongono  il Partito Democratico , è  dalla quale è prevalsa, “a parole “, la volontà di cambiamento, che però sarà messa alla prova dai primi adempimenti pre-congressuali. In primis, quello del tesseramento che dovrà chiudersi entro il 24 ottobre e le varie fasi successive, che porteranno  al congresso di dicembre 2021.

I lavori sono stati chiusi da Petracca, il quale, traendo spunto da quanto espresso dagli interventi precedenti. Si è augurato inoltre, che il partito si apra alla società, superando vecchi schemi, facendo del prossimo congresso l’anno zero di rinascita. Ma ha anche ribadito quello che aveva già anticipato nella conferenza stampa prima dell’avvio del convegno, a quanti gli avevano chiesto ,in merito  sia sulle prossime elezioni provinciali, se c’era un candidato del partito democratico e sia se era questioni di uomini. ” Noi dobbiamo agire nell’ambito del centro sinistra. Oggi avete visto il centro sinistra ha vinto ovunque, restando in campo, quello del PD, ai movimenti centristi e ai 5 stelle. Bisogna far sintesi su questo, e il Partito Democratico che guida il processo deve avanzare una proposta. Non è questione di uomini, perché la politica si regge sulle gambe degli uomini e io dico anche che le vittorie che si sono ottenute nei vari capoluoghi di provincia , sono dovute anche alla sensibilità della classe dirigente e le persone che sono state proposte. E’ ovvio, che quando ragioni con gli alleati si deve avere la capacità di sintesi e quindi ragionare con loro anche sul definire quella che deve essere la persona che deve incarnare il livello decisionale.. Considerate una cosa, e lo dico con estrema franchezza, l’aberrazione giuridica che ha generato oggi le province. La legge Del Rio, l’ente provincia genera una sorta di mostri, perchè molto spesso il Presidente della Provincia diventa una sorta di monarca, perchè la legge lo legittima a fare questo. Un tale genere non può più bastare, perchè la Provincia, deve avere un ruolo preciso all’interno della nostra comunità irpina, deve avere un ruolo di guida “.

A margine della conferenza stampa, gli abbiamo posto due domande: Lei è un volto nuovo per il PD avellinese, moderato e credibile, lo dimostrano i 15.000 voti ricevuti alle elezioni Regionali dello scorso anno, grazie al suo lavoro sul territorio. Pensa di poter coagulare intorno alla sua persona il consenso necessario per guidare il PD e portarlo fuori dal sistema burocratico del passato? Il partito fino a questo momento non c’è, stiamo lavorando per crearlo, Sono cinque anni che non c’è e oggi e come se fosse l’anno zero. Si riparte da oggi con tutti coloro che ci vogliono stare e che hanno la volontà vera di fare il Partito Democratico .

Lei nei trascorsi cinque anni ha profuso molto del Suo tempo in Valle Ufita e l’ Alta Irpinia, zone interne che hanno bisogno di sviluppo, continuerà a farlo nel post pandemico, anche se avrà impegni di partito?  Si certo continuerò a farlo dopo il post pandemia. Quello delle istituzioni è quello di dare un contributo ai territori che si amministrano. Io ho sempre fatto questo nei cinque anni precedenti e probabilmente, ma sicuramente, sono stato premiato per la mia attività sul territorio, continuerò a fare quello che ho sempre fatto, augurandomi, come dire, di avere anche un partito a sostegno che sia strutturato e con una classe dirigente. Questo è il mio obiettivo.

Non ci resta che augurarglielo.

Carmine Martino

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