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Un aumento complessivo del 56,34% in cinque anni: è quanto previsto nello schema regolatorio 2024-2029 approvato il 7 agosto dal Consiglio di distretto dell’Ente Idrico Campano (EIC) e ora rinviato al 27 agosto per la ratifica definitiva da parte del Comitato esecutivo.
Per il biennio in corso, il rincaro stabilito è del 19,89% (suddiviso in +9,95% e +9,94%), che non sarà applicato retroattivamente. Ma la vera stangata arriverà nei successivi quattro anni, con incrementi fissati a:
2026: +9,94%
2027: +9,93%
2028: +15,67%
2029: +0,91%
In termini concreti, una famiglia che oggi paga circa 80 euro a trimestre per la fornitura idrica, una volta a regime si troverà a versarne intorno ai 96.
La decisione, già contestata da diversi sindaci e comitati civici, viene giustificata dall’EIC e dal management di Alto Calore Servizi come necessaria per garantire la sostenibilità finanziaria dell’azienda, alle prese con un debito milionario e una rete idrica obsoleta che perde oltre il 50% dell’acqua immessa.
Tuttavia, le proteste non si placano: tra chi teme ricadute pesanti su famiglie e attività economiche e chi invoca una gestione più trasparente ed efficiente, il tema è destinato a restare caldo fino alla nuova seduta di fine mese.
