Al Godot di Avellino ieri la presentazione della biografia “Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa” di Ciro Borrelli

Al Godot di Avellino ieri la presentazione della biografia Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa di Ciro Borrelli

Al Godot di Avellino ieri la presentazione della biografia Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa di Ciro Borrelli

Ieri venerdì 2 febbraio alle 21 al Godot di Avellino, in via Mazas, si è tenuta la presentazione del libro di Ciro Borrelli“Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa”, biografia del fratello di Edoardo De Filippo. L’autore Ciro Borrelli, classe 1973, nato e vissuto a Napoli in zona Salvator Rosa, spostatosi poi alcuni anni in Toscana ed ora residente ad Avellino, racconta di essersi innamorato della figura di Peppino fin da bambino.

“Qual è il legame con Peppino?” gli chiediamo. “Parteggio sempre per i più deboli”, risponde Ciro. “Peppino è una figura che è stata messa in ombra da Edoardo e Totò”, anche se, gli esperti lo sanno, non era secondo a nessuno. Poco conosciuto tra i giovani, Peppino nasce nel 1903 come figlio naturale di Edoardo Scarpetta e passa i primi anni della sua vita a Caivano. Il libro – spiegano nella presentazione – punta specialmente l’attenzione sul fatto che l’attore napoletano si sentisse più a casa a Caivano che a Napoli. E’ indagato poi il rapporto tra i tre fratelli, Peppino, Edoardo e Titina. “Figlio naturale allo stesso modo di Edoardo e Titina, Peppino rappresenta il provincialismo, la persona più semplice.” Nel libro Borrelli raccoglie e seleziona una serie di documenti, constatando che su Peppino, a distanza di anni, è anche difficile trovare del materiale.

“Nell’anno dei ricordi a Totò, Borrelli fa la scelta difficile e in controtendenza di pubblicare una monografia dedicata a Peppino.” Infatti nel 2018 si festeggiano i 120 anni dalla nascita del principe Antonio De Curtis, avvenuta il 15 febbraio 1898, della cui commemorazione abbiamo già avuto un assaggio con la mostra all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Pare che a Peppino siano però dedicati pochi ricordi. Il “caso” vuole che a Roma gli sia stato intitolato un teatro, mentre a Napoli no.

Ciro Borrelli è laureato in scienze storiche, scrive poesie e ha già diversi libri all’attivo, come “Racconti di un impiegato”, “Un’altra illusione”, “Saulo. Il male dentro”, tutti Edizioni Il Papavero. Quest’ultimo, “Peppino De Filippo. Tra palcoscenico”, è edito dalla casa editrice emergente Kairos, 18€. Per Ciro Borrelli si tratta di un modo per ridare luce e attenzione ad una figura da troppo tempo messa in ombra e sottovalutata, la “spalla” di Totò e Eduardo.

(Valentina Guerriero)