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Un componimento in vernacolo che rilegge “Il Candelaio” in chiave contemporanea
Un viaggio intenso tra poesia, teatro e filosofia. Si intitola “Specchio” il nuovo monologo poetico di Nando Silvestri, un componimento in vernacolo liberamente ispirato a un momento catartico della celebre commedia “Il Candelaio” di Giordano Bruno, che prende vita in una rilettura originale e profondamente evocativa.
Al centro del testo c’è Carubina, figura femminile tormentata e luminosa allo stesso tempo, tradita e delusa dalla meschinità dell’ex marito Bonifacio ma irresistibilmente attratta dall’acume e dall’estro del pittore Gian Bernardo, alter ego teatrale dello stesso Giordano Bruno. Attraverso uno specchio, vero e proprio portale simbolico, la donna intraprende un percorso di riscoperta di sé, riconoscendosi nei messaggi lanciati dal pittore tramite i suoi dipinti, che diventano veicolo delle visioni e del pensiero del grande filosofo nolano.
“Specchio” non è soltanto un monologo teatrale, ma un vero e proprio rito di passaggio dell’anima: il conflitto interiore di Carubina si fa metafora universale della fatica che ogni essere umano affronta nel cammino verso la conoscenza, tra ostacoli, scelte, rinunce e opportunità da cogliere al volo per aggirare un destino avverso.
A impreziosire il componimento è la presenza della musica “Back to Bach” del Maestro pianista Antonio Simone, concessa come raffinato sottofondo sonoro, che accompagna e amplifica la forza emotiva del testo. Straordinaria la prova dell’attrice Piera Russo, la cui interpretazione “sontuosa” restituisce al pubblico tutta la potenza drammatica e poetica della parola, mentre Anna e Rosa De Maio hanno offerto una preziosa collaborazione alla realizzazione dell’opera.
Con “Specchio”, Nando Silvestri firma un lavoro che unisce vernacolo, filosofia e teatro, riportando al centro la parola come strumento di rivelazione e consapevolezza. Un monologo che non si limita a raccontare una storia, ma invita a guardarsi dentro, proprio come fa Carubina davanti al suo specchio.
