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Il Consiglio Comunale, convocato in prima seduta il 3 novembre 2025 e in seconda convocazione il giorno successivo, non è riuscito a portare a termine l’atteso voto sul piano.
La prima seduta è andata completamente deserta a causa dell’assenza di numerosi consiglieri, che ha impedito di raggiungere il numero legale necessario per l’apertura dei lavori. Nella seconda riunione, il sindaco Michele Arvonio ha comunicato che sul documento urbanistico dovranno essere apportate ulteriori modifiche, rinviando così nuovamente la discussione e la decisione definitiva.
A rompere il silenzio e ad accendere il dibattito è stata la consigliera Francesca Santaniello, che ha preso la parola con toni decisi invitando l’aula a una riflessione profonda:
secondo la consigliera, quasi la metà del Consiglio risulterebbe incompatibile a partecipare al voto sul PUC, circostanza che – ha sottolineato – dovrebbe far riflettere sulla necessità di garantire trasparenza e correttezza amministrativa.
«Sarebbe ora che la politica – ha dichiarato Santaniello – pensasse davvero al bene del paese e non a quello personale o familiare».
Rivolgendosi poi al responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, la consigliera ha aggiunto che sarebbe “doveroso non prendere in giro la cittadinanza” e chiarire che la votazione del PUC “a zone” non trova alcun fondamento normativo, ma soltanto giurisprudenziale, evidenziando come tale scelta sia “una decisione esclusivamente politica”.
Un intervento netto e diretto, che ha evidenziato il clima di tensione e divisione all’interno del Consiglio e la crescente preoccupazione dei cittadini per un piano urbanistico atteso da anni, ma che continua a rimanere bloccato tra rinvii, revisioni e contrasti politici.
