Prevenire meglio che… Uno slogan

Prevenire meglio che… Uno slogan

L’Irpinia non trema ma balla…
Vero, ma non tremeremo se saremo però pronti e preparati anche al peggio.

Controcorrente

Lo so, mi direte: “mamma mia che pesantone che sei, Carmine, è una battuta e fatti due risate”, ma proprio non ci riesco. Forse sarò esagerato io, eh, ma se il sabato sera avviene una forte scossa in Irpinia tale da portare all’apertura di un presidio ad Avellino per coloro che non se la sentono di dormire in casa, vedere poi certi contenuti social da parte di certe pagine e persone lo trovo quanto meno controverso.

Per intenderci, come quei soggetti che postano la mattina la foto in costume al mare con annessa canzone trap e subito dopo invece una bella stories con frase triste e richiesta di solidarietà per Gaza e la Palestina… Alquanto too much, opinabile per lo meno, no?

Forse andrebbe un po’ rivisto l’uso dei social, o quanto meno si dovrebbe cercare di usarli meglio. Perché lo slogan, in sé per sé, lo posso anche accettare, purché sia accompagnato anche da altro: da qualcosa che ponga l’accento sulla prevenzione, sull’informazione.

Se è vero, com’è vero, che il terremoto sfugge alle nostre capacità e competenze d’azione, ricordiamo che si tratta comunque di un fenomeno del tutto naturale e, soprattutto, del contesto geologico dove l’Irpinia stessa è collocata, ovvero una zona ad alta intensità sismica.

In virtù di ciò non possiamo ridurre tutto sempre a mero meme da social per riderci su. Non è un limite? Non nasconde il non voler affrontare fino in fondo l’argomento stesso? Per paura, magari. Non sarebbe giunto anche il momento di sganciarci da questa dannosa necessità di seguire la massa a ogni costo e dal bisogno di dover dire qualcosa?

Prendere una posizione, dire la propria, non è obbligatorio e, in molti casi, non è richiesto nemmeno. Sbaglierò, ma ho la sensazione che lo si faccia solo per sembrare “giusti” agli occhi degli altri.

 

L’importanza del sapere

Per quanto io sia consapevole che l’intento di questo slogan voglia essere esclusivamente goliardico — strappare un sorriso, ecco — in un momento particolare, per non far vincere la paura in una provincia che in passato è stata duramente colpita dal terremoto e dai suoi effetti collaterali, bastano però due scosse di media intensità perché nella testa di tutti tornino in voga immagini e sentimenti sopiti da tempo.

Quarantacinque anni dal terremoto del 1980 sono tanti, e molti non ne hanno più memoria: solo racconti tramandati da padre in figlio, da nonno a nipote. C’è una generazione completamente ignara di cosa sia il terremoto, di cosa le persone abbiano passato in quei giorni. Il dolore, la rabbia, lo sgomento: un mix di emozioni di cui si vorrebbe fare tremendamente a meno.

Tantissime persone, magari (ci scommetto), non conoscono nemmeno i giusti comportamenti da adottare in caso di scossa: un po’ perché a scuola le prove fatte non vengono mai prese sul serio, e un po’ per mancanza di una seria informazione o prevenzione.

I vari sismologi però non smettono mai di ripeterlo ogni qualvolta ne abbiano la possibilità e l’occasione: una scelta anziché un’altra potrebbe fare tutta la differenza del mondo fra la vita e la morte. Piccoli gesti, prima, durante o dopo, hanno un peso enorme, inquantificabile per la nostra sopravvivenza.

 

No, non abbiate paura

Purtroppo non abbiamo ancora la possibilità di prevedere un terremoto. Possiamo però sapere entro poco l’intensità e l’epicentro della scossa stessa: elementi fondamentali per poter intervenire prontamente in caso di necessità o per essere, per lo meno, a conoscenza di ciò che accade intorno — anzi, sotto — di noi.

È giusto effettuare questa precisazione perché in molti hanno subito pensato a IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico gestito dalla Protezione Civile, testato in tutta la regione Campania il 12 settembre 2023. Una prova fatta per far comprendere ai cittadini che, in caso di eventuali emergenze, sarebbero stati informati direttamente sul proprio cellulare.

Ahimè, però, questo sistema non può mandare messaggi o allarmi preventivi. Una parentesi necessaria per quei cittadini ignari o inconsapevoli.

Se non possiamo prevedere il terremoto, possiamo però comportarci nel modo corretto quando questo si presenta. Certo, non avremo la certezza della salvezza, ma aumenterebbe di molto le nostre possibilità di uscirne vivi, salvi.

Allora voglio elencare, punto per punto, ciò che la Protezione Civile consiglia, nella speranza che chi legga questo articolo (sperando sia arrivato almeno fino a qui… uhm, chissà) possa ripetere, riguardare o imparare qualcosa di vecchio o di nuovo.

 

PREVENZIONE (cosa fare prima del terremoto)
1. Fissa mobili pesanti e scaffali alle pareti.
2. Non tenere oggetti pesanti o di vetro su mensole o letti.
3. Identifica in casa i punti sicuri: vicino a muri portanti, sotto tavoli robusti, lontano da finestre e oggetti che possono cadere.
4. Tieni pronto un kit d’emergenza con torcia, radio a batterie, acqua, medicinali, documenti e chiavi.
5. Concorda un punto di ritrovo familiare in un luogo sicuro all’esterno.

 

DURANTE (cosa fare durante il terremoto)

Se sei in un edificio:
1. Non uscire e non usare l’ascensore.
2. Riparati sotto un tavolo robusto o vicino a un muro portante interno.
3. Proteggi testa e collo con le braccia.
4. Stai lontano da finestre, specchi, vetri, mobili e oggetti sospesi.

Se sei all’aperto:
1. Allontanati da edifici, alberi, lampioni e linee elettriche.
2. Raggiungi uno spazio aperto, evitando di correre.

Se sei in auto:
1. Fermati lontano da ponti, gallerie o edifici.
2. Rimani dentro l’auto finché la scossa non è finita.

 

DOPO (cosa fare dopo il terremoto)
1. Non usare l’ascensore.
2. Esci con prudenza dopo esserti assicurato che le scale siano integre.
3. Chiudi gas, luce e acqua se noti perdite o odori strani.
4. Non usare il telefono se non per emergenze.
5. Segui le indicazioni delle autorità e della Protezione Civile (radio, TV, canali ufficiali, IT-Alert).
6. Raggiungi le aree di attesa indicate dal Comune.

 

Poche regole: alcune di esse possono sembrare anche stupide, ma andrebbero ricordate in quei concitati momenti in cui la paura può prendere il sopravvento.

Il sapere e la conoscenza sono l’arma più potente che abbiamo, e a ricordarcelo ci pensò anche Piero Angela, affermando:

“Solo la conoscenza può salvarci dall’ignoranza e dalla paura.”                                                                                                                                                   (Carmine Napolitano)                                          Prevenire meglio che… Uno slogan