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Il 3 novembre 1918 rappresenta una data fondamentale nella storia italiana: in questo giorno fu firmato, presso Villa Giusti, nei pressi di Padova, l’armistizio tra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico, che sancì la fine della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano.
L’accordo, firmato dai rappresentanti dell’esercito italiano e da quelli dell’Impero asburgico ormai al collasso, entrò ufficialmente in vigore alle ore 15 del 4 novembre 1918. Con esso cessarono le ostilità e l’Italia poté proclamare la vittoria nella “Grande Guerra”, conclusa dopo oltre tre anni di durissimi combattimenti lungo il fronte alpino e dell’Isonzo.
La firma dell’armistizio arrivò pochi giorni dopo la battaglia di Vittorio Veneto, che aveva segnato il crollo definitivo delle forze austro-ungariche e l’inizio della disgregazione dell’Impero. Per l’Italia, fu il compimento del lungo e doloroso percorso iniziato nel maggio 1915, quando il Paese era entrato in guerra al fianco dell’Intesa con la promessa di completare l’unità nazionale.
Con la vittoria e la pace, il 4 novembre divenne simbolicamente il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ricorrenza ancora oggi celebrata per ricordare il sacrificio dei soldati italiani e l’importanza della pace.
L’Armistizio di Villa Giusti non fu solo la fine di un conflitto, ma anche l’inizio di una nuova fase storica per l’Italia e per l’Europa intera, chiamata a ricostruire su macerie materiali e morali una società provata da milioni di vittime e da profondi cambiamenti sociali e politici.
