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di Antonio Vecchione
Una bellissima foto è riemersa da quello che io, utopicamente, chiamo archivio, ma che in realtà si tratta di un ammasso di documenti e foto accatastati che raccontano più di 50 anni di attività sportive, culturali, sociali e politiche del nostro territorio. La foto ci ricorda il torneo quadrangolare rappresentativo della pallavolo femminile regionale di fine maggio 1983. In campo la formazione del KOALA di S. Giuseppe V., militante in serie A-2, il Piano di Sorrento, in serie B, il Padula, C-1, e la nostra Juvenova, C-2. L’evento, tenutosi all’aperto in piazza Mercato, fu accolto dal folto ed entusiasta pubblico presente come una Festa della Pallavolo Femminile. Per la prima volta questo sport usciva dal chiuso delle anguste palestre con sparuti spettatori per presentarsi alla comunità nella sua piena bellezza, esaltato anche dalle nostre giovanissime protagoniste che offrirono una prova di forza, di bravura e di coraggio.
Fu una prima, memorabile pagina di pallavolo femminile, scritta dalla Juvenova, che poi diventerà gloriosa storia non soltanto per gli straordinari successi sportivi conseguiti a livello nazionale (dal 1984 come VB Primavera), ma anche e soprattutto per aver contribuito al processo di “liberazione” delle donne. In una società maschilista, nella quale le ragazze erano relegate in una condizione di umiliante sudditanza, la pallavolo ebbe un ruolo importante per la loro emancipazione. Un’attività che oggi appare come un fatto normale, ma che all’epoca fu uno straordinario passo in avanti rispetto a pregiudizi sociali per i quali lo sport al femminile era attività sconsigliabile e “sconveniente”. Nella seconda metà degli anni settanta, tra Baiano, Avella e Sperone, spuntarono varie associazioni che promossero la pratica di questo sport. In un ambiente ancora impreparato per carenza di strutture e scarsa attenzione sociale, illuminati dirigenti operarono attivamente in quegli anni per promuovere tale disciplina. Decisiva per la crescita fu la loro lungimirante intuizione. Compresero che, per concretizzare i progetti sportivi e realizzare i sogni dei nostri giovani, occorreva una visione “mandamentale”, ovvero unire tutte le forze attive nei vari comuni per lavorare insieme, fare squadra, mettendo da parte le anguste ambizioni “paesane” e personali. Un lodevole modus operandi che non è mai stato preso in considerazione nei nostri sei comuni, in nessun campo. Ebbene la JUVENOVA fu, sotto questo aspetto, una società rivoluzionaria perché raccolse e unì le energie che emergevano ad Avella, Baiano (e Sperone). La Juvenova nacque dalla fusione della polisportiva Vittorio Vecchione, a Baiano, animata da Antonio Vecchione e Mimì Napolitano, e della Royal Avella, di Pierino Napolitano e Riccardo D’Avanzo, che aveva ereditato la brillante tradizione pallavolistica della River Boys di Filippo Di Palo e del compianto Giacomo De Lucia. La decisione di fondere le due società fu la coraggiosa soluzione adottata per meglio disegnare il futuro della pallavolo femminile. Già forte delle esperienze delle due società, sotto la guida tecnica di Iannino Valentino, Liberato Rega e Angelina Litto, la Juvenova bruciò le tappe con due eccellenti risultati: la conquista della serie C2 regionale nel 1982 e la vittoria del campionato regionale Ragazze del 1983 battendo, nella finale di Aversa, la fortissima squadra locale. La soddisfazione di rappresentare la Campania alle finali interregionali di Messina con Sicilia, Calabria e Lucania ci rese particolarmente orgogliosi. Dal 22 al 25 aprile 1983 , per la prima volta una squadra femminile dei nostri piccoli centri ebbe la possibilità di misurarsi fuori regione con società di livello molto più alto. Il secondo posto conquistato fu un meritato e soddisfacente risultato anche nella considerazione che la Sicilia, vincitrice del torneo, sarebbe stata campione nazionale. Fu una esperienza gratificante e formativa soprattutto per le nostre ragazze. Nella foto allegata la squadra schierata a Messina: in piedi da sinistra: Liberato Rega, tecnico, Antonietta Palmieri, Anna Petillo, Maria Ferrante, Angela Palma, Maria Pedalino, Arca Napolitano, Valentino Iannino. Sedute: Anna Napolitano, Sandra Napolitano Linda Freda, Nicoletta Tulino, Stefania Ferrante. Ma è la foto del torneo in piazza che mi suscita una intensa emozione. Si percepisce il clima di festa creato da questo spettacolo intriso di giovinezza, di sport, di bellezza ed eleganza della quarantina di ragazze impegnate nel torneo. Il campo fu circondato e “abbracciato” lungo tutti i quattro lati da una corona di spettatori estasiati di ogni fascia di età, non soltanto da giovanissimi, uomini e donne, ma anche adulti attratti dalla novità. Una magica atmosfera, indimenticabile, irripetibile, direi, per lo scenario, la giornata solare, il clima mite, l’orgoglio di essere al centro dell’attenzione regionale, i complimenti ricevuti dalla dirigenza regionale FIPAV. A centro della scena il bellissimo gesto tecnico di Anna Petillo che con perfetto tempismo schiaccia un pallone nel campo avversario. Anna è stata la nostra migliore atleta, la protagonista principale della squadra per più di un decennio e che, con la sua forza, determinazione e volontà, ha trascinato la nostra squadra a livelli che sembravano irraggiungibili. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto incolmabile nel movimento sportivo territoriale che l’ha amata e apprezzata per il suo generoso impegno, per la passione sportiva e per l’esempio che offriva alle giovanissime per la serietà con cui affrontava le gare. Nella foto si riconoscono altre nostre giocatrici, guardando da sinistra alle spalle di Anna: Nicoletta Tulino, atleta straordinaria, dalla forza inesauribile, atleticamente superiore; Maria Pedalino, una combattente indomita, che non s’arrendeva mai; Isabella Arca Napolitano; ultime due a destra, Linda Freda, valorosa schiacciatrice e, alle sue spalle, Anna Napolitano.
Nel 1984 il processo di unificazione si completa con l’assorbimento della polisportiva S. Romano di Luigi Biancardi. Nasce la VB primavera, destinata a straordinari successi rimasti nella storia: cinque finali nazionali di Mini Volley, cinque partecipazioni ai campionati nazioni di serie C1 e B2, dominio assoluto per anni dei campionati giovanili regionali.
Restano le centinaia di giovanissime formate con valori di lealtà, civiltà, giustizia, e che oggi sono cittadine esemplari.
Restano i numerosi giovani, uomini e donne, che affascinati dai valori dello sport che la comunità espresse in quel periodo di fervore agonistico, decisero frequentare l’ISEF per dedicare la loro vita allo sport da docenti di educazione fisica: Franco Sorriento, Carmine Napolitano, Nicola Picciocchi, Stefano Acierno, Francesco Maietta, Verio Picciocchi, Peppe Barzaghi, Alessandro Colucci, Nicola Montuori, Valentino Iannino, Stefano D’Apolito, Angelina Litto, Stefania e Vittoria Sgambati, Anna Bellofatto, Giovanna Sorriento.
Resta la storia di sacrifici,di impegni e di lungimiranza di straordinarie persone che meritano la riconoscenza della nostra comunità.

In piedi da sinistra: Michele Vecchione, Giovanna Di Palo, Maria Ponticelli, Liberato Rega, Anna Caccavale, Valentino Iannino, Gelsomina Pecchia, Caterina Roncone, Maria Dell’Anno, Anna Petillo, Marika Pecchia, Peppe Napolitano.
Seduti: Chiara Foglia, Ester Roncone, Mirella Napolitano, Anna Albano, Giovanni Gaglione, Gigino Biancardi, Alba Colucci, Stefania Segato, Giovanna Ruberto, Barbara Albano.




