Scuola in Irpinia: 18 istituti senza dirigente, record campano che pesa sul futuro dei ragazzi

I nuovi banchi singoli acquistati dal liceo scientifico statale ''Isacco Newton'' e necessari per rispettare le direttive decise dal governo per combattere la diffusione del coronavirus in vista del nuovo anno scolastico, Roma 25 agoso 2020. ANSA/FABIO FRUSTACI

Scuola in Irpinia: 18 istituti senza dirigente, record campano che pesa sul futuro dei ragazzi

Con la pubblicazione degli incarichi di reggenza per l’anno scolastico 2025/26, si cristallizza ancora una volta una realtà drammatica per gli istituti scolastici irpini. Nonostante le nuove immissioni in ruolo derivanti dai concorsi 2011 e 2025 e i rientri stabiliti da sentenze sulla mobilità interregionale, il quadro resta tutt’altro che rassicurante.

Ad Avellino, infatti, su 60 istituti ben 18 sono in reggenza: un primato in Campania che pesa come un macigno sulle comunità scolastiche. Troppi studenti, famiglie e docenti si ritrovano ancora una volta privi di un dirigente scolastico e di un DSGA titolare, in una condizione che ormai si protrae da anni.

A ciò si aggiunge – denuncia la FLC CGIL Avellino – un disimpegno crescente del Governo verso le aree interne, spesso considerate solo in funzione del loro decremento demografico. «Un arretramento senza precedenti dell’investimento pubblico su istruzione e servizi – afferma Mariagrazia Caserta, Segretaria Generale FLC CGIL Avellino – che va in direzione opposta alla tanto declamata sussidiarietà orizzontale, soprattutto al Sud».

La situazione del personale non migliora il quadro: le immissioni in ruolo sul sostegno continuano a non coprire la mole enorme di posti autorizzati in organico di fatto, con la conseguenza di un turn over di supplenti che penalizza la continuità didattica. Ancora più grave la questione dell’organico ATA: il mancato adeguamento degli indici di calcolo ha prodotto una vera e propria emergenza.

Nei plessi di scuola primaria e dell’infanzia, spesso articolati su più piani, è assegnata una sola unità di collaboratore scolastico: una condizione che rende impossibile garantire i servizi basilari e la sicurezza degli alunni. «Non solo inadeguatezza, ma vera e propria impossibilità di funzionamento – sottolinea Caserta – con conseguenze pesantissime per l’intera comunità scolastica».

Il problema riguarda anche le segreterie, cuore pulsante dell’organizzazione scolastica. La carenza di personale amministrativo rischia di far collassare un sistema già sovraccarico di adempimenti, che vanno dalle comunicazioni scuola-famiglia fino ai rapporti con enti come l’INPS.

«Il circuito scolastico è alla deriva – conclude la segretaria della FLC CGIL – e a pagarne le spese sono i piccoli cittadini che la Scuola dovrebbe formare. Il decremento demografico non può essere il pretesto per sottrarre ulteriori risorse alle aree interne del Mezzogiorno: al contrario, dovrebbe essere l’occasione per restituire ciò che è stato negato e costruire strumenti di riscatto».

Un grido d’allarme, quello lanciato dal sindacato, che fotografa la condizione difficile dell’istruzione in Irpinia e sollecita risposte urgenti, perché la scuola torni ad essere il motore di crescita e futuro per i territori.