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L’11 agosto 3114 a.C. segna, secondo il calendario Long Count dei Maya, l’inizio dell’attuale ciclo temporale, il cosiddetto Grande Ciclo, che per questa antica civiltà corrispondeva alla “Creazione del mondo” così come lo conosciamo. In quel giorno, nel conteggio maya, compariva la data 0.0.0.0.0, punto di partenza della loro complessa misurazione del tempo.
Un calendario unico al mondo
Il Long Count è un sistema cronologico ideato dai Maya per registrare date su lunghi periodi, utilizzando una combinazione di base 20 e base 18. Ogni giorno era indicato in una sequenza di unità:
k’in: 1 giorno
uinal: 20 giorni
tun: 360 giorni
k’atun: 7.200 giorni
b’ak’tun: 144.000 giorni
Tredici b’ak’tun formano un ciclo completo di circa 5.125 anni.
Il significato cosmico
Per i Maya, quella data segnava l’apertura del cielo e l’ordinamento del cosmo dopo un’epoca primordiale di caos. Secondo le loro iscrizioni e miti, fu il momento in cui le divinità stabilirono l’ordine del tempo, preparando la terra alla vita umana.
Dal mito alla scienza
Gli archeologi hanno identificato la corrispondenza tra la data di inizio del Long Count e l’11 agosto 3114 a.C. utilizzando la correlazione GMT (Goodman–Martínez–Thompson).
Dal 3114 a.C. al 2012 e oltre
L’ultimo ciclo di 13 b’ak’tun iniziato nel 3114 a.C. si è concluso il 21 dicembre 2012, evento che ha generato interpretazioni catastrofiste poi smentite dagli studiosi. Per i Maya, infatti, la fine di un ciclo non rappresentava la fine del mondo, ma un momento di rinnovamento e passaggio a una nuova era.
