“ACCADDE OGGI”. La strage di Reggio Emilia – 7 luglio 1960

ACCADDE OGGI. La strage di Reggio Emilia – 7 luglio 1960

Anche a Reggio Emilia, città storicamente legata ai valori della Resistenza e al movimento operaio, fu organizzata una manifestazione sindacale e antifascista promossa dalla CGIL. La protesta si svolgeva in un clima teso ma pacifico, finché la polizia intervenne duramente per disperdere i manifestanti.

Nel corso della repressione, le forze dell’ordine aprirono il fuoco sulla folla disarmata, uccidendo cinque lavoratori:

  • Ovidio Franchi, 19 anni, operaio

  • Emilio Reverberi, 39 anni, sindacalista

  • Marino Serri, 41 anni, ex partigiano

  • Afro Tondelli, 35 anni, operaio

  • Luigi Reverberi, 58 anni, operaio

I cinque furono colpiti da colpi d’arma da fuoco e morirono sul colpo o poco dopo. Nessuno di loro era armato o rappresentava una minaccia. La strage scatenò una reazione immediata e indignata in tutta Italia. Le piazze si riempirono di manifestanti. Scioperi spontanei e commemorazioni si susseguirono per giorni.

La gravità dell’episodio accelerò la crisi politica del governo Tambroni, che si dimise pochi giorni dopo. La sua breve esperienza di governo (solo 4 mesi) resta un simbolo di un tentativo fallito di riavvicinamento alla destra post-fascista.

La strage di Reggio Emilia è diventata un simbolo della lotta per la democrazia e i diritti del lavoro. Ogni anno il 7 luglio viene ricordato con cerimonie pubbliche, interventi istituzionali, cortei e concerti.

I nomi dei cinque operai sono incisi su lapidi, strade e scuole in tutta Italia. In loro memoria fu scritta anche la canzone “Compagni, avanti il gran partito”, diventata uno dei canti più celebri del movimento operaio italiano.

La strage rappresenta uno spartiacque nella storia della Repubblica italiana. Mostrò chiaramente i limiti dell’uso della forza come risposta al dissenso e rafforzò l’identità antifascista del Paese. È anche un monito ancora attuale: i diritti civili e sociali non sono mai acquisiti per sempre, e vanno difesi con determinazione e memoria.