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Una serata intensa di spiritualità, musica e fraternità ha illuminato Sperone con il “Concerto Cantiamo la Speranza”, evento organizzato dai gruppi parrocchiali locali in occasione dell’Anno Giubilare, con il sostegno del parroco don Reinaldo e della collaborazione dell’amministrazione comunale.
La comunità si è ritrovata numerosa e partecipe, accogliendo con entusiasmo un momento di fede condivisa che ha saputo unire la preghiera al linguaggio universale della musica. Il concerto, promosso dal Coro Parrocchiale, dal gruppo di Animazione Liturgica Domenicale e dal Cammino Neocatecumenale, ha avuto come filo conduttore il messaggio centrale del Giubileo 2025: “Spes non confundit – la speranza non delude”.
Un Giubileo per ritrovare fiducia
L’anno giubilare, nella tradizione della Chiesa, è da sempre simbolo di misericordia, perdono e rinascita spirituale. Dopo gli anni segnati dalla pandemia, che hanno lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale ed ecclesiale, il Giubileo 2025 si propone come occasione di ricostruzione interiore e comunitaria. “Pellegrini di speranza”, come ci ricorda Papa Francesco, siamo chiamati a camminare insieme verso una nuova luce, lasciandoci guidare dalla fede e dalla fraternità.
Il canto come preghiera del popolo
La serata si è aperta con l’esecuzione dell’inno ufficiale del Giubileo, Pellegrini di Speranza, un brano toccante che riprende i temi biblici della luce, del cammino e della redenzione. Il testo, scritto da Pierangelo Sequeri e musicato da Francesco Meneghello, ha dato voce all’anima del Giubileo, accendendo nei cuori la fiamma della fiducia in Dio.
A seguire, i canti dedicati a Maria hanno accompagnato il momento più contemplativo della serata. A fede e Maria, La voce di Maria e Accompagname Maria hanno ricordato la dolce presenza della Madre Celeste, esempio luminoso di speranza e fedeltà.
Una comunità che loda e cammina insieme
Il concerto è poi entrato nel vivo con brani di lode e adorazione: Dà lode al Signore, Davanti al Re e Sono qui a lodarti hanno suscitato un clima di esultanza e gratitudine. Canti che hanno trasformato la piazza in un luogo di preghiera viva, corale, emozionante.
Momenti di intimità spirituale sono stati poi offerti da Alla porta del mio cuore e Canto dell’amore, espressioni del desiderio di un legame più profondo con Dio.
Il gran finale ha visto l’esecuzione di tre canti potenti e coinvolgenti: Popoli tutti, invito alla fratellanza e alla pace universale, Re dei Re, proclamazione della regalità di Cristo, e infine Jesus Christ, inno gioioso alla salvezza e alla speranza che non delude.
Un evento che lascia il segno
“Cantiamo la Speranza” non è stato solo un concerto, ma un atto comunitario di fede, un segno di quella speranza che illumina i passi anche nei momenti più oscuri. L’evento ha ricordato a tutti che la speranza è una fiaccola viva, custodita e alimentata dal canto, dalla preghiera e dalla condivisione.
In un tempo segnato da guerre, solitudini e incertezze, Sperone ha scelto di rispondere con l’unica vera forza che può unire: la speranza cristiana, che si fa musica, preghiera e cammino di popolo.













