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Si apre un nuovo capitolo nel percorso verso le elezioni regionali in Campania. A scuotere il dibattito è Carlo Calenda, leader di Azione, che con fermezza boccia l’ipotesi di una candidatura dell’ex presidente della Camera Roberto Fico. “La prima proposta che ha fatto è stata la chiusura del termovalorizzatore di Acerra, un impianto d’eccellenza che ha permesso di liberare la Campania dalle eco-balle. Un impianto così non si chiude, si difende”, ha dichiarato Calenda intervenendo su SkyTg24.
Il leader centrista ha poi aggiunto che le Regionali rappresentano per Azione una sfida complicata, dove le logiche di coalizione prevalgono sul voto di opinione. “Se non ci saranno le condizioni per costruire un’alternativa riformista vera, siamo pronti a fare un passo indietro. Non ci interessa sostenere né l’uno né l’altro polo in mancanza di un progetto credibile”.
Una presa di posizione che trova sponda in Forza Italia, dove il segretario regionale Fulvio Martusciello, europarlamentare azzurro, rilancia la necessità di costruire un fronte moderato, liberale e riformista. “Calenda pone un tema serio: non ha parlato di simboli o rivendicazioni, ma ha messo al centro il rischio di far tornare la Campania indietro. È su questo che va aperto un confronto”, afferma Martusciello.
Per l’esponente forzista è tempo che le forze riformiste si facciano sentire e smettano di essere trattate come una componente marginale. “In Campania esiste una maggioranza silenziosa che chiede pragmatismo, sviluppo, serietà amministrativa. Serve un tavolo comune per costruire una proposta nuova e competitiva, senza imposizioni dall’alto”.
Il messaggio che arriva da Azione e Forza Italia è chiaro: no ai nomi di bandiera, sì a un progetto condiviso, in grado di interpretare il futuro della Regione con responsabilità e visione. La partita delle Regionali, insomma, è solo all’inizio.
