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Era il 24 maggio del 1802 quando alcuni fossori si calarono nelle catacombe di Priscilla, a Roma, per riprendere i lavori di pulitura dopo un lungo periodo di abbandono. Durante le operazioni, uno dei lavoratori urtò con la pala una pietra tombale. Insospettito dalla presenza di iscrizioni e disegni incisi su quella lastra, avvisò immediatamente il custode del sito, che all’epoca era anche vescovo.
Il custode scese personalmente nelle catacombe per verificare la segnalazione. Dinanzi alla pietra, ne riconobbe subito l’importanza e dispose che l’apertura del loculo avvenisse il giorno successivo alla presenza dei testimoni. Così, il 25 maggio 1802, il vescovo, i fossori e i testimoni fecero ritorno nel sotterraneo e rimossero la pietra tombale. Quello che trovarono fu il corpo ben conservato di una giovane donna, stimata intorno ai 14 anni. Accanto a lei, una fiala rotta con del sangue essiccato al suo interno. Un dettaglio che non lasciava dubbi: secondo la tradizione cristiana delle catacombe, quella fiala indicava il martirio, la testimonianza suprema della fede in Cristo. Quel corpo apparteneva a una martire.
Il sacro corpo fu trasportato in Vaticano, dove rimase custodito per circa tre anni. Intanto, la notizia del ritrovamento iniziava a diffondersi, e con essa cresceva l’interesse e la devozione. Nel 1805 Don Francesco De Lucia, parroco di Mugnano del Cardinale, chiese ufficialmente di ricevere un corpo santo per la sua comunità. La richiesta fu accolta e il 10 agosto dello stesso anno le reliquie della giovane martire furono portate in processione a Mugnano, dove trovarono collocazione nel santuario a lei dedicato, oggi noto come il Santuario di Santa Filomena.
Prima della santa messa delle 19:00, in occasione dell’anniversario del ritrovamento, è stata deposta una corona di fiori sulla tomba di Don Francesco De Lucia, in segno di gratitudine e memoria verso colui che rese possibile la presenza del corpo santo a Mugnano.
Il 25 maggio, giorno del ritrovamento del corpo nelle catacombe, è considerato l’inizio della devozione a Santa Filomena. Da oltre due secoli, la “Santina” è amata e venerata da migliaia di fedeli, che si rivolgono a lei per ottenere grazie e protezione. La sua storia, cominciata nell’oscurità delle catacombe romane, continua ancora oggi nella luce della fede che anima il santuario di Mugnano del Cardinale.
