Sperone, notti da incubo tra blackout, rumori e sirene: i residenti chiedono risposte

Sperone, notti da incubo tra blackout, rumori e sirene: i residenti chiedono risposte

SPERONE (AV) – Notti sempre più turbolente per gli abitanti di Sperone, che da oltre due settimane convivono con una serie di disagi notturni che stanno trasformando l’estate in un vero incubo: blackout elettrici improvvisi, rumori assordanti e veicoli a velocità pericolose sono solo alcune delle criticità segnalate da chi vive quotidianamente nel centro abitato.

A lanciare l’allarme è una lettera giunta alla nostra redazione da parte di un lettore, che descrive con lucidità e preoccupazione la situazione attuale:

“Oltre al classico campanile che rimbomba ogni 15 minuti, sono ormai notti intere che dobbiamo sopportare auto e moto che sfrecciano a velocità folli, e come se non bastasse, a interrompere il silenzio arriva l’ennesimo blackout. Il paese resta improvvisamente al buio, e si scatena un concerto di allarmi, sirene e cani che abbaiano. È diventato insostenibile.”

I blackout elettrici colpiscono quasi ogni notte l’intero centro di Sperone e non solo, senza alcun preavviso e con una frequenza anomala. L’assenza di luce, oltre al disagio per i residenti, solleva forti preoccupazioni sul piano della sicurezza pubblica, in particolare nelle ore più critiche.

A questo si somma la problematica viabilità notturna: auto e moto che sfrecciano a velocità pericolose, ignorando limiti e quiete pubblica, trasformano le strade in piste improvvisate, con grave rischio per l’incolumità dei cittadini.

La cittadinanza, attraverso la segnalazione del nostro lettore, chiede che le autorità indaghino sulle cause dei blackout – che potrebbero derivare da guasti, sovraccarichi o problemi tecnici alla rete – e che vengano rafforzati i controlli delle forze dell’ordine per contrastare i comportamenti scorretti alla guida.

“Sappiamo che è difficile individuare le cause – conclude il lettore – ma è doveroso tentare. Sperone merita notti serene, non di terrore.”