“Nasce” l’Unione Intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanis

“Nasce” l’Unione Intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanis

Domani nel Teatro Biancardi insediamento ufficiale del consiglio generale dell’ente formato da 18 componenti – eletti dalle sei amministrazioni che vi afferiscono- ai quali si aggiungono di diritto i “primi cittadini” pro tempore. il progetto di coesione della realtà sociale e produttiva del territorio   rientra nella nuova architettura delle autonomie locali secondo la legge Delrio e nel quadro delle direttive comunitarie europee. La spinta propulsiva dei civici consessi e il forte impulso dei sindaci determinanti per avviare la complessiva ed efficiente governance dei servizi e delle infrastrutture nell’integrata conurbazione urbanistica di cui la millenaria città’ del clanio è fulcro e anima.

Prenderà forma ufficiale, l’ Unione dei Comuni del Baianese e dell’ Alto Clanis con l’insediamento del Consiglio generale dell’Ente, in agenda domenica prossima- alle ore 10,00 – nella Sala di rappresentanza del palazzo baronale dei Colonna, in piazza Municipio. Un appuntamento che chiude il percorso, intrapreso nell’arco degli ultimi tre anni, in virtù dell’ impulso dei civici consessi, il cui voto unanime per l’approvazione degli specifici deliberati per la formazione dell’Ente costituisce la conferma della validità politica ed istituzionale del progetto che ne costituisce la base ispiratrice; progetto, che si rapporta alle finalità della legge di riforma sull’innovativo ri-disegno dell’architettura delle Autonomie locali, in vigore da gennaio del 2014, per immettersi anche e soprattutto nell’alveo delle direttive comunitarie europee, con l’obiettivo mirato sulla razionalizzazione della spesa pubblica, in ragione delle economie di scala e per una compiuta gestione amministrativa dei territori, che concorra ad elevare la qualità della vita sociale e produttiva delle comunità cittadine.

Una scelta, per la quale- va detto- è stato determinante e convinto il ruolo dei “primi cittadini, a cui non hanno mai fatto velo gli eventuali vincoli o condizionamenti delle appartenenze, senza mai desistere dal cammino avviato, tenendo ben ferma la barra d’orientamento sulla meta che sarà raggiunta domani, anche quando si sono registrati momenti conflittuali nel corso dell’elaborazione dello Statuto sui temi della rappresentanza delle singole amministrazioni nel Consiglio generale; momenti superati, garantendo la rappresentanza paritaria ai sei civici consessi, evitando i parametri dell’occhiuto riparto secondo gli indici demografici. Ed è – questo-   il loro precipuo merito, sul piano della responsabilità civica, prima che istituzionale, tanto più significativa, se si considera che i partiti, che pure si fanno “notare ” in coincidenze con le campagne elettorali di turno, sullo scenario che si veniva delineando non hanno fatto avvertire la loro …presenza in termini di sostegno e…di proposta.

            Le basi, su cui “nasce”  l’Unione intercomunale sono, in realtà, minime, limitandosi all’associazione di alcuni servizi. Ma sono, tuttavia, la pre-condizione, per dare all’ Unione una prospettiva di breve, media e lunga visione; una prospettiva di contenuti, alla cui elaborazione sono chiamate- per funzioni e ruolo- a commisurarsi sia la politica che voglia e sappia essere nuova, sia- e più ancora- le associazioni di cittadinanza attiva e i gruppi di volontariato civico, coniugando attitudini ideali con il sano pragmatismo. E non mancano i banchi di prova, con cui già nell’immediato l’ Unione si “dovrà” confrontare, per dare senso alla propria missione di fondo, con due capitoli di rilievo; uno è quello dei servizi idrici integrati, l’altro verte sul servizio territoriale ottimale per la raccolta, lo smaltimento, il riciclo e il riuso dei rifiuti solidi urbani, in capo ai tredici Comuni proprio dell’ Unione e del Vallo di Lauro.

E per i primi – forniti con tariffe decisamente modiche- c’è da vagliare quale sarà il…destino del “consorzio” intercomunale di fatto, ma non …”legalizzato” ed operante da oltre mezzo secolo a Avella, Baiano e Sperone; un “consorzio” gestito in economia con reti di distribuzioni efficienti e ben mantenute, con risultati di sostanziale auto-sufficienza per le comunità, segnatamente per Baiano e Sperone. Sarà possibile conservarlo nelle attuali modalità gestionali e di economicità certa, includendo i costi presenti e futuri per la manutenzione delle idrostrutture esistenti? O finirà nel calderone dei gestori ad alto tasso di onerosità tariffario quali sono l’ Alto Calore, i cui costi di apparato burocratico e funzionalità – notoriamente- sono oltremodo elevati, e la Gori, che nei mesi scorsi ha siglato l’intesa con Acquedotto pugliese, in capo alla Regione-Puglia con rilevanti ritorni economici, configurando una struttura patrimoniale e operativa allineata ai criteri di Bruxelles?

Per i servizi dello Sto, la virtuosità dei Comuni dell’ Unione è certamente un viatico positivo per programmarne un’efficiente gestione. Una percorso…in discesa, da integrare, semmai, con un mini-impianto di compostaggio, tenendo presente che l’economicità della gestione dello Sto è favorita al meglio dalla vicinanza dello Stir di Paenzano di  Tufino e del termovalorizzatore di Acerra; l’uno- altrimenti chiamato nelle antiche mappe topografiche Piano sano, per la fertilità del suolo- in pratica è allocato a ridosso dell’antico casale di Sperone, prima che si “affrancasse” da Avella, per dire così, un secolo e mezzo fa, l’altro ad una ventina \ decina di chilometri di distanza autostradale, dai caselli di Baiano e di Tufino-Avella.

   Occhio, intanto, all’O.d.g. di domani. Sarà l’avvocato Domenico Biancardi, sindaco di Avella, ad aprire la seduta con le dichiarazioni sull’iter seguito e sugli obiettivi del progetto dell’ Unione; dichiarazioni di profilo non solo strettamente istituzionale, ma soprattutto di colui che dello stesso iter è stato certamente ben più di un testimone e animatore, avendo chiari i valori della coesione da realizzare tra le civiche amministrazioni, per far “uscire” il territorio dallo stato di isolamento e immobilismo in cui versa da lungo tempo. Seguirà la verifica dello status di legittimità funzionale dei 24 componenti del Consiglio dell’Unione. E, poi, si procederà all’elezione del presidente; incarico, che sarà esercitato, a norma di Statuto, a rotazione per sei mesi da ciascun sindaco pro tempore dei sei Comuni dell’ Unione. E sarà l’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone, ad assumere l’impegnativo incarico, mentre per il conferimento della vice- presidenza è in predicato il dottor Nicola Masi, sindaco di Quadrelle.

Gli uffici e la sede di rappresentanza dell’Unione intercomunale saranno dislocati nell’ex-edificio delle scuole elementari, in piazza Convento, nella città del Clanio, il sinuoso Clanis , come fu …”chiamato dagli osci fondatori della città, che conclude la sua corsa di fiume torrentizio sul litorale domitio a Castelvolturno, percorrendo l’intera pianura nolana. La piena disponibilità dell’edificio, costruito all’inizio del ‘900 in stile umbertino e su progettazione di Ippolito, resa possibile dall’amministrazione-Biancardi, conferisce il sigillo di storicità all’ Unione e per tutto quello che rappresenta in proiezione futura; sigillo ch’è peculiarità di Avella, nella cui storia   si specchiano appunto il territorio e le sue comunità cittadine.