ESCLUSIVO BASSAIRPINIA. Intervista a G.T. che implora i suoi fratelli: “vi prego, cercatemi”.

ESCLUSIVO BASSAIRPINIA. Intervista a G.T. che implora i suoi fratelli: vi prego, cercatemi.

“Una donna senza l’ istinto di madre portava in grembo vite da vendere. Partoriva senza amore. Metteva al mondo i suoi bambini come se fossero oggetti ingombranti di cui disfarsi. Calcolava le nascite con la pignoleria del contabile: una all’anno. Poi cedeva i bimbi alle coppie sterili in cambio di soldi, complice il suo compagno. Tre neonati sono stati consegnati così al miglior offerente, l’ acquisto di un bambino costava pochi milioni. Il più turpe dei commerci è stato stroncato a Quadrelle. Lì, in un solo stanzone sporco, buio come un tugurio, abitavano i protagonisti di questa storia, Antonietta Amato, trent’anni, casalinga, e il suo compagno Antonio Allocca di 41. Antonietta e Antonio ora sono in carcere. Altri cinque, tra cui un avvocato, un’ assistente sociale e gli acquirenti dei bimbi, sono agli arresti domiciliari. L’ ultima persona è scappata prima dell’ arrivo dei poliziotti. “Operazione Cicogna”, così si chiama l’ indagine della questura di Avellino. I finti padri rinchiusi in cella. Ma anche le false madri sono responsabili. I mercanti di bambini, infatti, avrebbero violato la legge sull’adozione dei minori e alterato i registri di stato civile. Il nido, nell’ospedale di Nola, era ormai una catena di montaggio. Un parto dietro l’ altro. Chi comprava il neonato dichiarava all’ufficio Anagrafe del comune che il piccolo era il frutto di una sua relazione con Antonietta Amato. Mentre Antonio, il padre naturale, si teneva in disparte”. 

Così scriveva Repubblica.it in merito alla vicenda balzata, qualche giorno fa, di nuovo agli onori della cronaca dopo che G.T., una delle figlie in questione, adottata, ha pubblicato un post disperato nel gruppo Facebook “Sei di Avella se…” in cui cercava i suoi fratelli. La notizia è stata immediatamente ripresa da tutti i giornali e ne è nato un caso mediatico. Noi di Bassairpinia abbiamo contattato la ragazza G.T., avremmo voluto far vedere anche il suo volto, ma ci è stata negata, e ne capiamo i motivi, l’autorizzazione da parte dei genitori adottivi. Nella foto in evidenza la foto della ragazza in cui, però, non si vede il voltoG.T., però, ha voluto comunque rispondere alle nostre domande.  Essendo minorenne utilizzeremo le sue iniziali, anche se, dopo il suo annuncio volontario su Facebook tutti conoscono il nome completo di questa ragazza. Agghiaccianti le sue parole, incredibile la voglia che ha di cercare il sangue del suo sangue. Chiunque, dopo aver letto le sue parole, può contattare la redazione di Bassairpinia all’indirizzo mail bassairpinia@libero.it. Faremo il possibile per realizzare i desideri ed i sogni di questa ragazza. Ecco l’intervista ESCLUSIVA di Bassairpinia.it.

1. Ciao G. T., quanti anni hai e dove vivi?

Ho diciassette anni e vivo a Caserta.

2. Come sei stata accolta e trattata dai tuoi genitori adottivi?

Dai miei genitori adattivi sono stata accolta come la loro figlia naturale, loro mi vogliono un bene dell’anima e io idem.

3. Come sei venuta a conoscenza della tua vicenda?

Dopo che i miei genitori mi avevano raccontato la mia storia, mi sono messa a fare delle ricerche su internet, e più facevo le ricerche e più rimanevo sconvolta. Non credevo potessero esistere esseri simili, forse perché io ho una famiglia splendida e per me era veramente inconcepibile una tale storia. 

4. Da quanto tempo sei alla ricerca dei tuoi fratelli e sorelle?

Sono alla ricerca delle mie sorelle e mio fratello da quasi un anno.

5. Tu sei la più piccola dei figli?

Si, io sono la quarta figlia.

6. Cosa ricordi di questa vicenda?

Io non ricordo niente perché sono stata adottata subito dopo la mia nascita. Se adesso so qualcosa è perché la mia storia fu resa pubblica da giornali e TV. 

7. Cosa ti è rimasto più impresso?

Quello che mi e rimasto più impresso è stato sapere che persone fossero i miei genitori biologici, e quello che hanno dovuto passare le mie sorelle e mio fratello.

8. Come mai hai aspettato tutto questo tempo prima di lanciare un appello?

 Ho aspettato tutto questo tempo perché io non conoscevo questa brutta realtà. Della mia storia sapevo solo che ero stata adottata perché i miei genitori adottivi non volevano sconvolgermi la vita con questa brutta storia, ma dietro le mie insistenze di sapere a tutti i costi le mie origini sono stati costretti a dirmi tutta la verità, e devo dire che avevano ragione a proteggermi, perché da quando ho saputo la triste realtà la mia vita è cambiata. Sai, è una cosa bruttissima sapere che per le persone che mi hanno dato la vita sono solo un bonifico bancario. La ferita e ancora aperta e non so se si rimarginerà.

9.Qualcuno finora ha risposto al tuo appello?

Fin ora nessuno ha risposto al mio appello, spero che qualcuno mi contatti, mi riferisco alle mie sorelle o mio fratello, non ai miei genitori biologici. Perché di loro non voglio proprio saperne niente, quello che so basta e avanza.

10. Qual è il motivo che ti spinge a cercare i tuoi fratelli?

Io voglio cercarli perché mi mancano tanto e voglio un pezzo della mia identità, io sono felice, non mi manca niente, ma mi mancano loro. Anche se non li conosco in cuor mio li voglio bene. Non so se mi puoi capire, sarebbe come ritrovare me stessa.

11. Cosa diresti ai tuoi genitori biologici?

Ai miei genitori biologici purtroppo non ho niente da dire, non ci sono parole per quello che ci hanno fatto, non mi riferisco all’adozione, ma al fatto che ci hanno venduti come oggetti, facevano figli su ordinazione. Che cosa si potrebbe dire a persone simili? 

12. Quali sono le tue aspettative per il futuro?

Le mie aspettative per il futuro sono ritrovare quella stabilità che avevo prima di sapere la mia storia, di realizzarmi con la scuola, perché ultimante non mi sto impegnando per niente. Mi piace viaggiare, e il mio più grande desiderio è trovare le mie sorelle e mio fratello. Solo cosi riuscirò ad essere nuovamente serena come sono sempre stata. Voglio fare anche un appello alle famiglie adottive delle mie sorelle e mio fratello. Se dovessero venire a conoscenza di questa intervista, CERCATEMI. Credo che siamo stati già per troppo tempo separati. Alle mie sorelle e mio fratello voglio solo dire che io non smetterò mai di cercarvi, anche se ci dovessi mettere tutta la mia vita. Vi voglio bene.