AVELLA. Parte lo slogan: “Parco San Pietro un solo progetto, i giovani e il calcetto”

AVELLA. Parte lo slogan: Parco San Pietro un solo progetto, i giovani e il calcetto

Dopo il confronto con i tre candidati a sindaco organizzato da Mario Montanile giovedì al teatro Biancardi, sono i giovani i primi ad aver accolto l’invito a non mollare lanciato dagli organizzatori dello storico torneo che negli anni ha scritto la storia calcistica locale ed è stato molto seguito. Quello che manca ad Avella è proprio un’area sportiva, un’ area verde dotata di strutture capace di impegnare i giovani nello sport e nella vita sociale. Questo probabilmente era il progetto iniziale riguardo al Parco San Pietro, forse stravolto a causa del ritrovamento dei reperti archeologici,diverse variazioni in corso d’opera proprio nel punto occupato solitamente dal torneo diventato un punto di ritrovo per tantissimi giovani. Questi ultimi chiedono che venga rivista proprio la progettazione e quindi adeguata l’area per le suddette attività. Michele Amato, dell’Associazione Avellarte,tra quelli che hanno lanciato in rete lo slogan, ci spiega:” Dopo sei anni dall’ultimo torneo ci ritroviamo un parco non più capace di ospitare i giovani e un campo di calcetto, è una cosa triste. Avella solo dopo 50 anni può dire che l’anfiteatro, le tombe romane e museo sono realmente fruibili, non riesco a capire perchè quelle mura scoperte in quell’area debbano creare tanti altri problemi, facendo passare forse altri 50 anni, bloccando tutto e tutti.Lo stesso è successo anche in altre aree di Avella e in proprietà private. Ci si ingarbuglia tra carte, progetti, leggi e crisi economica perdendo di vista quello che realmente desiderano i giovani e i cittadini. Io credo che non tutte le mura scoperte debbano trasformarsi in siti archeologici o anche se interrati possono divenire interessanti per il futuro.Avella sotto il profilo archeologico ha gia tanto futuro. Non entro nel merito delle dinamiche della progettazione perchè poco informato ma spero che sia il Comune di Avella e i gli amministratori che la Soprintendenza Archeologica si sforzino per accontentare i giovani. Bisognerebbe battere i pugni anche nei vari ministeri centrali dove, dicono, che partoriscono leggi atte a sbloccare l’Italia,dicono, ma io vedo ancora tutto bloccato.”