Vincenzo De Maio amministratore dell’omonima azienda agricola Irpina preoccupato per il destino della corilicoltura lancia un SOS: servono aiuti economici alle aziende operanti nel comparto nocciole.

Vincenzo De Maio amministratore  dell’omonima azienda agricola  Irpina  preoccupato per il destino della corilicoltura  lancia un SOS:  servono aiuti economici alle aziende operanti nel comparto nocciole.

di Saverio Bellofatto

Vincenzo De Maio amministratore  dell’omonima azienda agricola  Irpina  preoccupato per il destino della corilicoltura  lancia un SOS:  servono aiuti economici alle aziende operanti nel comparto nocciole.Una raccolta già partita in ritardo, prima la siccità poi le abbondanti piogge nel mese di agosto, hanno inferto un duro colpo alle piccole e medie aziende dell’avellinese. Una raccolta con circa il 40% di prodotto in meno, a   questo si aggiunge la carenza del  personale necessario, in  considerazione delle difficoltà logistiche dei nostri noccioleti per la maggior parte ubicati in territorio collinare e la pendenza dei terreni non permette di  usufruire completamente della meccanizzazione. Queste le dichiarazioni dell’imprenditore di Forino, insignito nel 2018 del premio Campania Felix e nel 2019 dell’Anfiteatro d’Argento quale azienda virtuosa e bio sostenibile. Da sempre impegnato per lo sviluppo del settore, fa sentire la sua voce in quest’annata magra per le aziende che hanno investito tanto per raccogliere poco.

Un appello, una richiesta di aiuto economico  per il settore trainante della nostra provincia. Aumenti energetici, basti pensare che il prezzo del gasolio agricolo è più che raddoppiato rispetto al 2021 così anche per i concimi che sommati invece, alla bassa quotazione delle nocciole ( da € 3,20  a € 2,00 al kg) hanno portato notevoli perdite a tutti i produttori.

Rischiamo per il prossimo futuro l’abbandono del settore agricolo storico della nostra provincia, i giovani continueranno ad emigrare nel nord ricco e privilegiato, un serio danno sia all’economia che alla tutela del territorio: lasciare la terra incolta  può significare più rischi di dissesto idrogeologico, alluvioni e frane.

Negli ultimi anni, tante aziende agricole si sono impegnate per la valorizzazione delle nostre nocciole, sono stati fatti passi avanti nel riconoscimento IGP che dovrebbe arrivare a breve, ma senza un concreto aiuto tutti questi progetti rischiano il fallimento.

Un appello che giriamo volentieri ad Enti e Istituzioni, unito all’invito a tutte le  associazioni del settore di far sentire la propria voce.