
AVELLINO – La caduta anticipata e generalizzata delle nocciole, avvenuta già nel luglio 2025, sta mettendo in ginocchio la corilicoltura dell’Avellinese. Le perdite produttive, secondo le prime stime, oscillano tra il 60% e il 90% nelle aziende colpite, con frutti incompleti o inutilizzabili che compromettono la sostenibilità economica del settore.
A lanciare l’allarme è il Comitato Spontaneo degli Agricoltori della Media Valle del Sabato, guidato da Roberto Lauro, che si è fatto portavoce di una situazione ormai definita “strutturale” nella crisi della nocciola. A sostegno si schiera il COAPI – Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani, che insieme ad altre realtà nazionali chiede il riconoscimento immediato dello stato di calamità naturale. Tale misura consentirebbe l’accesso a fondi, sgravi e aiuti previsti dal D.Lgs. 102/2004, supportata anche da recenti sentenze della Corte di Cassazione (n. 15187/2025 e n. 25223/2024) che riconoscono la natura eccezionale e imprevedibile di eventi simili.
Le cause e il contesto
Gli agronomi sono ancora al lavoro per determinare le cause precise, ma le ipotesi includono stress termico prolungato, precipitazioni violente, attacchi di fitofagi e malattie fungine. Fenomeni che, sottolinea il COAPI, non potevano essere evitati con le normali pratiche agrarie e che segnalano un peggioramento delle condizioni per la coltivazione della nocciola in tutta Italia, dal Nord al Sud.
La Provincia di Avellino aveva già riconosciuto la gravità della crisi agricola con una delibera del 29 maggio scorso, chiedendo a Regione Campania e Governo misure straordinarie per sostenere la piccola e media impresa agricola.
Strategia immediata e piani a lungo termine
Il COAPI invita Regione Campania e Ministero dell’Agricoltura a mettere in campo:
Interventi urgenti di sostegno economico per le perdite di quest’anno.
Un piano strutturale di rilancio e tutela del comparto corilicolo.
Il coordinamento con istituzioni locali, sindacati e forze sociali.
Intanto, il Comitato Spontaneo sta invitando gli agricoltori a raccogliere documentazione tecnica – foto e video geolocalizzati, dati meteo ufficiali (ARPAC), perizie agronomiche e stime dei danni – per costituire un dossier a supporto della richiesta di calamità.
Innovazione e resilienza
Tra le soluzioni proposte:
Uso di regolatori di crescita (modello Cile).
Coperture vegetali (esperienze in Oregon).
Adozione delle linee guida del progetto piemontese “Nocciola di Qualità”.
Il COAPI propone di istituire un tavolo tecnico territoriale nella Media Valle del Sabato per sperimentare e adattare queste tecniche alle condizioni locali.
Verso un fronte comune
Il Coordinamento chiede un incontro urgente alla Provincia di Avellino per attivare un tavolo di coordinamento territoriale, mentre continua a lavorare con realtà sociali, tecniche e sindacali. L’obiettivo è convocare un’assemblea pubblica al termine della fase di documentazione, per definire una strategia condivisa.
“Questa non è solo una crisi agricola – avverte il COAPI – ma una battaglia per il futuro di un’intera economia locale e di un prodotto identitario del territorio.”