
Philadelphia, 26 luglio 2016 – In una giornata destinata alla storia, Hillary Rodham Clinton è diventata la prima donna mai nominata alla presidenza dagli Stati Uniti da un partito politico di primo piano, ricevendo ufficialmente la candidatura del Partito Democratico durante la convenzione nazionale tenutasi a Filadelfia.
La tradizionale votazione per roll call ha sancito il trionfo di Clinton, che ha superato ufficialmente la soglia richiesta con il sostegno dei delegati, ottenendo la nomination quasi perfino per acclamazione — un riconoscimento simbolico del suo percorso politico. Prima di lei, mai una donna aveva guidato la corsa alla Casa Bianca da uno dei due principali partiti statunitensi.
La candidatura di Clinton non è arrivata per caso: la lunga campagna elettorale iniziata nell’aprile 2015 l’ha vista prevalere sul rivale Bernie Sanders dopo primarie combattute, che l’hanno infine incoronata “nominee presunta” il 7 giugno, in anticipo rispetto alla formalizzazione alla convention di fine luglio.
Significato storico e impatto politico
Il suo messaggio durante la Convention ha incarnato un forte richiamo al superamento del “vetro più alto e più duro” – quello del potere politico riservato agli uomini – affermando: “Questa prima volta… è per ogni bambina che sogna in grande: sì, puoi diventare presidente”. La sua nomina ha acceso un ampio dibattito sul ruolo delle donne in politica, segnando un punto di svolta nella storia istituzionale americana.
️ La corsa alle presidenziali
Nonostante la vittoria nel voto popolare con circa il 48% contro il 46% di Donald Trump, Clinton non è riuscita ad assicurarsi la presidenza, a causa del sistema elettorale dei grandi elettori: Trump si è imposto conquistando i collegi decisivi, portando a casa la Casa Bianca con 304 elettori contro i 227 di Clinton.
Il 26 luglio 2016 resta una data indelebile nella politica americana: l’ascesa di una donna alla candidatura presidenziale di un grande partito ha segnato una pietra miliare non solo per Hillary Clinton, ma per le generazioni future. Quel giorno, la democrazia statunitense ha fatto un passo avanti verso l’inclusività, portando al centro del dibattito nazionale il potenziale e il valore delle leadership femminili.