STRAGE DI MONTEFORTE. Si seguono tre filoni di indagini.

STRAGE DI MONTEFORTE. Si seguono tre filoni di indagini.

 STRAGE DI MONTEFORTE. Si seguono tre filoni di indagini.Condizioni dell’autista e del bus sono due dei filoni di indagine; poi c’è quello delle verifiche sull’infrastruttura, manutenzione e sistemi di protezione. Su quest’ultimo punto c’è la puntualizzazione della Società Autostradale. Le barriere laterali tipo ‘New Jersey’ con mancorrente “sono state concepite per ammortizzare al meglio gli urti delle autovetture, che costituiscono la stragrande maggioranza degli urti. Per tale motivo le barriere laterali non sono costruite con muro rigido (che sarebbe l’unico idoneo a resistere a tutti gli urti) ma con elementi collegati tra di loro, appoggiati alla pavimentazione e fissati ad essa con perni che devono permettere lo sganciamento di qualche elemento in caso di urti particolarmente forti”. Lo puntualizza in una nota Autostrade per l’Italia, dopo alcuni resoconti di stampa legati all’incidente relativi a presunti malfunzionamenti dei sistemi di ritenuta costituiti dai ‘New Jersey’ del viadotto Acqualonga. “In caso di urti con mezzi pesanti – prosegue la nota – queste barriere sono pertanto idonee a resistere solo entro certe angolazioni di impatto ed entro certi limiti di velocità, perché una maggiore rigidità sarebbe molto pericolosa per gli automobilisti in caso di urto violento. Sarà compito degli organi inquirenti accertare quanto accaduto. Autostrade per l’Italia continuerà a collaborare attivamente con le istituzioni e la magistratura, affinché ciò che è avvenuto la sera del 28 luglio 2013 sia accertato il più rapidamente possibile”.