Il terrorismo, la peste dei nostri tempi. De Lieto (LI.SI.PO.): occorre fermezza e determinazione contro la follia dei fanatici.

Il terrorismo, la peste dei nostri tempi. De Lieto (LI.SI.PO.): occorre fermezza e determinazione contro la follia dei fanatici.

Oltre due milioni di persone , circa 50  capi di Governo o  di Stato, sono scesi in piazza, a Parigi, per dire NO !!! al terrorismo. Diciassette morti, tanto è stato il  tributo di sangue  che la Francia e la civiltà, hanno pagato  alla imbecillità ed alla follia di esaltati che non hanno esitato a trucidare, senza pietà, giornalisti, Poliziotti ed ostaggi. Un gruppetto di forsennati, hanno tenuto in scacco migliaia di Poliziotti,  gruppi speciali ecc.ecc., criminali perfettamente addestrati, lucidi  e pericolosissimi. Tutto è iniziato con la strage  alla redazione del giornale satirico “Charlie Hebdo”, dove i terroristi islamici, hanno trucidato 12  persone, falcidiando ,quasi totalmente, la redazione del giornale. I cani sciolti, le cellule dormienti che lentamente, si sono ramificate non solo in Francia, ma c’è da ritenere, in tutta Europa, forse, hanno fatto le prove generali di possibili attacchi su vasta scale,  proprio in Francia. Dopo il momento del dolore – ha dichiarato il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto – stanno emergendo anche delle manchevolezze  dell’apparato di sicurezza francese ma, evidentemente, era impensabile quanto accaduto ma, certamente, è necessario alzare la guardia  ed anche le leggi dei vari Stati, devono adeguarsi, di fronte al pericolo del terrorismo. Gli strumenti della democrazia devono garantire un’attività di contrasto al terrorismo, anche diminuendo il  “garantismo” eccessivo che, in questo contesto, potrebbe aiutare, in determinate situazioni, proprio terroristi o aspiranti tali. Negli ultimi anni – ha continuato de Lieto – il mondo è cambiato ed il  contrasto al terrorismo, è al primo posto  nell’ordine delle priorità di molti Paesi, fra cui l’Italia. Il dilagare nel mondo del fenomeno terroristico, è figlio di scelte sbagliate  degli USA e di  alcuni Paesi europei. L’Iraq, la Libia, la Siria ecc., hanno conosciuto  massicciamente il fenomeno del terrorismo, dopo la caduta di Gheddafi e Saddam, in Siria, si fa di tutto, per far  cadere Assad  e  fare un grosso regalo ,alle frange più estreme del terrorismo. Cos’è che ha mosso  USA, Francia ed altri Paesi, a far cadere Gheddafi che, fra l’altro, era un ottimo amico dell’Italia e teneva a freno  il fenomeno dell’immigrazione clandestina ed ogni velleità terroristica? Voglia di imporre la democrazia? Dobbiamo crederci?  Oggi la Libia è una polveriera  e questo è un fatto, come lo è l’Iraq. La Nigeria – ha rimarcato de Lieto – sta conoscendo stragi assurde ed inumane, migliaia di persone trucidate, bambine usate come  “bombe umane”, centinaia di ragazze rapite e  vendute come schiave, follia, solo follia. Che dire poi del Pakistan e di altre realtà? E’ il mondo che è in fermento ed i fatti dimostrano che è assurdo pensare che queste situazioni sono lontane da noi, oggi le distanze non contano più e la vicenda francese dimostra che bastano pochissimi individui, esaltasti ed addestrati, per  colpire pesantemente un Paese. C’è il pericolo che individui dalle menti  deboli e malate, possano  essere spinti, anche isolatamente, ad  emulare  azioni terroristiche. L’ISIS (Stato islamico dell’Iraq e al Sham) ha diffuso un video che è una chiara minaccia a Roma ed all’Italia. Roma, culla della civiltà,  centro della cristianità è forse da tempo ,nel mirino  dei terroristi dei vari gruppi  dell’estremismo islamico. L’Italia deve alzare la guardia, più di quanto sta già facendo,  ed è assurdo, in questo momento, tagliare risorse alla “sicurezza”. Non si può pensare di chiudere un numero consistente di uffici e posti di Polizia, come pure, non si può , di fatto, diminuire l’organico. Per anni – ha concluso de Lieto –  si sono tagliate risorse per le Forze Armate ed alle  Forze di Polizia, ora, forse, bisognerebbe invertire questa tendenza. Che dire poi  della “concorrenza” in atto fra l’ISIS  ed Al Qaida? Forse  la situazione potrebbe diventare ancora più incandescente, perché potrebbe scatenarsi una sorta di gara a chi è “più feroce” ed a pagarne le conseguenze, potrebbero essere inermi ed innocenti cittadini.