Circumvesuviana: capotreno picchiato, decine di treni vandalizzati

Circumvesuviana: capotreno picchiato, decine di treni vandalizzati

Duro documento dell’Orsa per raccontare il fine settimana appena trascorso nei treni e sulle stazioni della Circumvesuviana. «È stato un “weekend all’inferno” per i dipendenti, hanno subito e stanno subendo, da troppo tempo ormai, le decisioni di una dirigenza mai capace, di una politica nazionale e regionale che ha deciso di ridurre ai minimi termini il trasporto pubblico locale, delle autorità di pubblica sicurezza distratte altrove e poco attente a ciò che avviene sui treni e nelle stazioni. Fino a quando il peso, l’onere di far circolare i treni sarà solo sulle spalle di uno sparuto gruppo di lavoratori, fino a quando le risse e le aggressioni, gli atti vandalici, non sfoceranno in una tragedia?».

«Un macchinista della Circumvesuviana è stato aggredito, senza apparente motivo, da due persone nella stazione di Napoli-Garibaldi, mentre stava lavorando – racconta il sindacato – è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Loreto Mare, dimesso poi in serata con una prognosi di sette giorni. Decine di treni sono stati oggetto di atti vandalici, centinaia di turisti sono stati ostaggio di treni roventi e di piccoli delinquenti viaggianti verso le mete balneari della costiera sorrentina, senza che un solo intervento da parte delle forze dell’ordine sia stato fatto».

«Molti dirigenti dell’Eav si stanno già godendo le “meritate ferie”, mentre l’azienda affonda. Si riposano dallo stress di aver dovuto lavorare in un bell’ufficio pulito, climatizzato a dovere, con tanto di segretaria e stipendio annuo oltre i centomila euro. Mentre l’azienda affanna in una crisi indotta dalla loro incapacità gestionale a 360 gradi. Il Sindacato Orsa – conclude la sigla – chiede al presidente della Regione Campania di dare un segnale forte di discontinuità a questa scandalosa gestione dell’Eav, di cambiare tutti quei dirigenti, e non sono pochi, che hanno dimostrato la propria incompetenza, senza guardare in faccia a nessuno».