VISCIANO. Si dimette il consigliere Montanaro. Non c’è pace nel consiglio comunale della cittadella della Carità

VISCIANO. Si dimette il consigliere Montanaro. Non cè pace nel consiglio comunale della cittadella della Carità

Dopo una verifica con il gruppo Lista Civica per Visciano, Salvatore Carmine Montanaro decide di dire basta ad un esperienza politica come opposizione in Consiglio comunale. Oggi ha protocollato le sue dimmissioni, all’ufficio di protocollo della Casa comunale sita in piazza Lancellotti. Decisione scaturita dopo le polemiche degli ultimi giorni che lo accusavano, a vario titolo, come opposizione”stampella” di una maggioranza al bivio. Altri mettevano in evidenza il legame di parentela di Montanaro con il sindaco Gambardella. Le accuse al bivio”vetriolo” arrivano da Soviero Luca, che fino a qualche mese fa ha rivestito il ruolo di vicesindaco dell’attuale maggioranza. Montanaro si dice “amareggiato” dal comportamento dei suoi ex candidati di Lista Civica per Visciano. “A loro interessa la vendetta più che il bene della comunità. Mandare a casa il sindaco senza pensare alle conseguenze è l’unico scopo”, dice il medico dopo la verifica con i suoi. Montanaro unitamente a Conte non vogliono una “crisi al buio ed una gestione commissariale che dovrebbe circa un’anno”. Comunque si voterebbe nella Primavera 2017 che è la scadenza naturale. Soviero parla di mozione di sfiducia annuncia ma al momento non protocollata. Il sindaco, da parte sua si dice sereno e stigmatizza come opposizione”fuochi di paglia” queste esternatizzazioni. Se le dimissioni di Montanaro venissero concretizzare scatterebbe la surroga per il primo dei non eletti di Lista Civica per Visciano che è Franco Acierno, dipendente ASL Napoli 3 Sud che voci di corridoio danno come aderente ad un gruppo “in alternativa per le prossime comunali”. Ovviamente sono ipotesi da verificare. Intanto nel paese prevale un incomprensibile confusione politica con movimenti che nascono e muoiono in occasioni conviviali: cene e raduni occasionali e partiti politici ridotti a frange familiari. Un paese, il nostro, che non riesce a costruire una nuova classe dirigente e sarà molto difficile inserire quote rose in liste visto che anche le donne preferiscono altro. Intanto si spera in nuovo rinascimento in questa comunità. La speranza è sempre l’ultima a morire. Nicola Valeri