Sant’Antonio a Bonito. Strepitoso successo al primo convegno nazionale sulla simbologia medievale e triplice cinta

SantAntonio a Bonito. Strepitoso successo al primo convegno nazionale sulla simbologia medievale e triplice cinta

SantAntonio a Bonito. Strepitoso successo al primo convegno nazionale sulla simbologia medievale e triplice cintaIn una sala gremita in ogni ordine di posto, si è tenuto sabato 10 settembre presso l’ex convento di Sant’Antonio a Bonito , il primo convegno nazionale sulla simbologia medievale e Triplice Cinta.

La Triplice Cinta è un simbolo molto antico, formato da tre quadrati concentrici che richiama alla mente il gioco del filetto presente sul retro di numerose scacchiere o dame. Duplice è l’impiego di questo simbolo che può essere sacro o ludico a seconda anche della sua allocazione .

Folto il pubblico presente in sala con persone provienti da Napoli, Bari e addirittura Roma per assistere ad un prestigioso convegno che ha visto un parterre d’eccezione, ottimamente coordinato dalla giornalista Barbara Ciarcia. Il primo relatore è stato il ricercatore e scrittore irpino Marco Di Donato noto per i suoi studi sulle simbologie medievali e templari del Goleto e quelle massoniche di Palazzo Caracciolo, nonchè autore di due libri che hanno ottenuto numerosi premi a livello nazionale il quale, da ricercatore a tutto campo, ha introdotto i suoi studi effettuati in Italia e all’estero (ricordiamo la sua spedizione in Svezia della quale ne ha parlato anche la tramissione televisa Voyager su Rai2) spiegando il significato della simbologia nella mediante cenni storici e parallelismi con luoghi e personaggi che hanno impiegato tali simboli sia in Italia che nel Mondo. Poi la parola è passata a Tino Coviello anch’esso avellinese e appassionato si simbologia con particolare riferimento alla Triplice Cinta, simbolo del quale è divenuto un profondo conoscitore, avendo rinvenuto numerosi in Irpinia ma anche in altre zone d’Italia. Il convegno si è poi concluso con l’intervento della ricercatrice bergamasca Marisa Uberti, massima esponente italiana in tema di Triplice Cinta la quale ha parlato a tutto tondo dell’impiego di questo particolare simbolo sin dall’antichità ai giorni nostri e del suo possibile utilizzo ai fini ludici e/o sacri. La ricercatrice bergamasca mediante una carrellata di fotografie attestanti i suoi viaggi in Italia e nel Mondo ha spiegato al pubblico presente il simbolo della Triplice Cinta sotto ogni possibile aspetto lasciando tutti stupiti per la complessità degli studi e ricerche effettuate.

La serata si è poi conclusa con un omaggio floreale e consegna delle targhe ai tre relatori a cura dell’amministrazione comunale di Bonito, organizzatrice dell’evento nella persona del sindaco De Pasquale e del consigliere delegato Valerio Massimo Miletti.