NOLA. La disavventura di Dante, un disabile in carrozzella e gli ostacoli insormontabili della mobilità in treno

NOLA. La disavventura di Dante, un disabile in carrozzella e gli ostacoli insormontabili della mobilità in treno

Dante è un ragazzo affetto da diverse patologie e  da 4 anni  è costretto a vivere su di una sedia a rotelle per una malattia paraplegica, i suoi problemi non sono solo fisici, che ne ostacolano gli spostamenti, ma anche cognitivi fino dalla nascita che lo rendono un eterno bambino. A prendersi cura di lui la sorella Loredana che ne è anche l’amministratrice di sostegno. Entrambi vivono a Nola a pochi passi dalla Stazione delle Ferrovie dello Stato. Dante, infatti, ogni giorno sente e vede passare tanti treni davanti alla sua  abitazione e da tempo aveva confidato alla sorella di potere un giorno riprendere uno di questi,  per il piacere di viaggiare, anche per pochi chilometri, su di un locomotore come aveva sempre fatto prima di finire sulla sedia a rotelle.  Ecco che il tanto aspirato momento arriva, Loredana per accontentare il desiderio del fratello decide di organizzare qualche giorno in vacanza a Policastro da raggiungere proprio con l’utilizzo della strada ferrata.  La partenza, una volta fatti i biglietti è fissata per il 4 luglio da Nola, ma purtroppo però dopo una serie di telefonate con gli addetti alle Ferrovie, perchè per il trasporto dei disabili in carrozzella occorre un apposito vagone che offra la possibilità al diversamente abile di poter salire e viaggiare in massima sicurezza, il personale specifico non gli viene garantito.  La difficoltà da superare è la salita sul treno alla stazione di Nola, in quanto tra marciapiede e vagone ci sono alcuni gradini da valicare. Sapendo ciò ci si organizza usufruendo dell’aiuto della Protezione Civile del posto, con l’aggiunta di una pedana mobile, in modo che quando arriva il treno è agevole far salire Dante. Operazione compiuta  una volta arrivato il treno in 5 minuti. Primo step superato, purtroppo però ecco una prima brutta sorpresa, il treno è sprovvisto del compartimento disabili e il viaggio verso Policastro Dante lo dovrà affrontare rimanendo nello spazio di ingresso dove appunto si trovano le porte di salita e discesa, stessa cosa anche per gli accompagnatori costretti a stare in piedi per garantirgli sicurezza.

Il viaggio nonostante le difficoltà procede e si arriva a Policastro, qui purtroppo manca il personale che possa aiutare Dante a fare l’operazione inversa di quella di partenza, ovvero scendere dal treno. Anche la Stazione di Policastro ha un dislivello tra treno e marciapiede si opta quindi con il personale ferroviario di fare continuare il viaggio a Dante fino a Sapri dove con personale adatto si poteva aiutare il viaggiatore. Arrivati a Sapri un’altra brutta sorpresa, anche qui manca il personale prospettato, che Ferrovie dello Stato chiama della Sala blu. A questo punto gli addetti delle ferrovie decidono di far ritornare il viaggiatore e suoi accompagnatori indietro verso la stazione di Salerno per rimetterli di nuovo poi su un altro treno attrezzato per il trasporto disabili e far raggiungere la destinazione iniziale. Loredana stufa di tante disavventure non accetta ulteriori ore di viaggio e chiama la Polizia Ferroviaria che dopo un po’ di buona volontà di tutti procede insieme a personale ferroviario e volontari a far scendere Dante dal treno e da qui lo si mette su di un furgone delle Ferrovie, appositamente attrezzato per portatori di handicap,  e lo si accompagna presso la stazione di Policastro, punto di arrivo del suo viaggio in treno tanto desiderato.  Quello che doveva essere un viaggio di piacere era diventato una vera e propria odissea, non tanto per Dante che lo si tranquillizzava  dicendo che tutto andava bene e che era solo un gioco, ma per Loredana che si è resa conto di come un portatore di handicap sia costretto a vivere in una società che tanto professa l’uguaglianza.

Il viaggio di Dante e le disavventure dei suoi accompagnatori sono finiti sulla scrivania del Ministro delle Disabilità Stefani, dopo un interpellanza del senatore Francesco Urraro affinchè in una società moderna del 21° secolo tutto ciò possa non più accadere ne a  Dante ne a qualcun altro.

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