Nola. Cultura e identità. Il fascino della Scienza sperimentale nelle scoperte e nelle opere di Carlo Theti e Galileo Galilei

Nola. Cultura e identità. Il fascino della Scienza sperimentale nelle scoperte e nelle opere di Carlo Theti e Galileo Galilei

Nola. Cultura e identità. Il fascino della Scienza sperimentale nelle scoperte e nelle opere di Carlo Theti e Galileo GalileiIl fascino della Scienza sperimentale nelle scoperte e nelle opere di Carlo Theti e Galileo Galilei, testimoni e interpreti del modello ideale dell’uomo del Rinascimento, in cui coesistono e convivono i profili dell’homo sapiens e dell’homo faber, concorrendo  con il pensiero e l’agire all’evoluzione della civiltà e allo sviluppo del progresso sociale.

Focus divulgativo  con la ricca  relazione del professore Giuseppe Mollo e performance dei giovani dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Masullo-Theti”, autori e interpreti del dialogo tra i due insigni uomini di Scienza e Tecnologia, oltre che del monologo  sulla funzione della conoscenza che libera dall’odio, dalla schiavitù dell’ignoranza e dalla perfidia del male.  

di Gianni Amodeo

 Nola. Cultura e identità. Il fascino della Scienza sperimentale nelle scoperte e nelle opere di Carlo Theti e Galileo GalileiE’ stata l’ Archistar  del suo tempo, per la qualità delle progettazioni e le tecniche costruttive che faceva utilizzare. Un’ Archistar speciale, che coniugava alla meglio il vasto patrimonio di cultura scientifica e il linguaggio della Matematica, di cui era in grado di fare sfoggio e proficuo insegnamento, pubblicando importanti dissertazioni e trattati specialistici che hanno fatto Scuola.  E’ Carlo Theti, nato a Nola nel 1529 e morto a Padova nel  1589, ch’è stato al servizio dei maggiori potentati signorili del  ‘500, tra cui gli Estensi di Ferrara, i Savoia in Piemonte, e i Medici di Firenze, e alla Corte imperiale austriaca e in Ungheria, progettando e realizzando opere ed edifici di gran pregio architettonico, ma soprattutto efficienti sistemi di fortificazioni militari imponenti e invalicabili.

Un racconto, quello incentrato sull’eclettica e poliedrica personalità di Carlo Theti , ch’è  stato il filo conduttore del Focus di studio, indetto e organizzato dall’ Archeo Club cittadino, presieduto dalla professoressa Flora Nappi, e dal Museo diocesano nolano, svoltosi nella Sala dei Medaglioni del palazzo vescovile, con la partecipazione di un folto pubblico attento e particolarmente interessato. Una rivisitazione dell’ampio ventaglio di attività scientifica e tecnologica, oltre che progettuale  di cui Theti è stato artefice e protagonista, una rivisitazione, sbalzata a tutto tondo dall’ esauriente e articolata relazione sviluppata dall’architetto Giuseppe Mollo, ben nota e prestigiosa figura di studioso e appassionato divulgatore  del patrimonio storico-artistico ed archeologico dell’ area nolana e dell’Irpinia.

Sotto i riflettori dell’attenzione di Mollo, le molteplici esperienze di progettista, teorico e scopritore vissute da Carlo Theti, con particolare rilievo per le modalità costruttive introdotte nella realizzazione dei sistemi di fortificazione militare in mezza Europa, calibrati sulle cinte bastionate. “Erano le modalità–  evidenziava- che contemplavano la realizzazione di torri con tecniche diversificate rispetto al passato, puntando sull’utilizzo di angoli e forme specifiche come gli esagoni e i pentagoni, che permettevano e garantivano non solo la protezione delle mura comprese tra i baluardi, ma anche la deviazione  delle traiettorie dei proiettili, assorbendo con duttile efficacia dispersiva la portata d’impatto dei colpi”. Tra gli altri squarci della relazione di Mollo, risalto specifico era dato all’utilità del compasso a punte ricurve d’acciaio, lo strumento di progettazione escogitato e realizzato da Carlo Theti nella compiuta versione dell’”homo faber ” di connotazione  rinascimentale.

Erano- questi- alcuni degli elementi, con cui l’architetto Giuseppe  Mollo ha conferito al Focus  la valenza dell’incisiva e coinvolgente divulgazione tecnico-scientifica, che rientra nel quadro delle iniziative didattiche e formative, per le quali  è impegnato l’ Istituto tecnico commerciale e per geometri “ThetiMasullo”,  diretto dalla professoressa Anna Maria Silvestro; iniziative di conoscenza del territorio e della sua Storia sociale,culturale ed economica attraverso le figure che ne costituiscono la più significativa testimonianza per il pensiero  e per le opere compiute. Un percorso di progetto, che coinvolge le professoresse Anna Maria Coppola, Anna Rega ed Elena Silvestrini.

A caratterizzare il Focus, il sigillo impresso dal dialogo  tra Carlo Theti e Galileo Galilei  il genio speciale della Scienza sperimentale e della tecnologia applicata. Un dialogo immaginario, che fornisce una forte e spiccata chiave di lettura delle visioni scientifiche  che precorrono e alimentano la modernità. E’ il dialogo che prende ispirazione dalla realizzazione del compasso a punte ricurve – scoperto e inventato da Theti appunto e di cui si avvarrà Galileo Galilei realizzando il famoso compasso geometrico militare, strumento di straordinaria e innovativa utilità per redigere  le progettazioni. A scrivere e recitare il dialogo Francesca De Sena, Adele Orsi, Emanuele De Maria e Gerardo Napolitano. Di buona impostazione il monologo scritto e letto da Luca Di Nuzzo sul valore del sapere e della conoscenza che sconfiggono la bruta ignoranza e l’odio. E del dialogo immaginario come del monologo si pubblicano i testi, che danno il senso   della diretta partecipazione dei giovani nel percorso di ricognizione compiuto sul rapporto tra  Carlo Theti e Galileo Galilei vissuto all’insegna dell’universalità della Scienza che promuove l’incivilimento degli uomini e dei popoli.

DIALOGO IMMAGINARIO TRA CARLO THETI E GALILEO GALILEI  

PRIMO NARRATORE:  La figura di Carlo Theti, molto nota e studiata all’estero, ha rappresentato nell’età del tardo Rinascimento una voce particolarmente significativa nell’ambito della Tecnica costruttiva  e dell’Ingegneria.

 Nasce a Nola nel 1529, amico di un altro concittadino illustre, Luigi Tansillo, con il quale partecipa ad una spedizione punitiva contro i corsari saraceni che infestavano le coste e le isole italiane. Svolge studi di Matematica nell’Università Federico II di Napoli e si specializza in Architettura delle fortezze. Opera presso i Colonna in Italia e nelle principali Corti europee del tempo.  Muore a Padova nel 1589.

SECONDO NARRATORE: Abbiamo incontrato la figura di Carlo Theti nel corso delle lezioni sul Rinascimento e abbiamo scoperto la sua grandezza. Così ci è piaciuto immaginare che i due grandi protagonisti della Cultura scientifica rinascimentale, Carlo Theti e Galileo Galilei, si siano incontrati a Pisa, per confrontarsi sulle loro rispettive invenzioni, in particolare il compasso a punte ricurve disegnato da Carlo Theti e perfezionato da Galileo Galilei.

 GALILEO GALILEI:  Messere, Eminentissimo Carlo Theti mi è giunta eco della vostra fama quale uomo di grandissima pratica circa l’operazioni matematiche e di più esperienza nelle fortificazioni militari. Letti che ebbi i vostri scritti, assai mirabili mi parvero, gli istrumenti per la misurazione dello spazio giacchè è dote suprema degli uomini di Scienza misurare ciò che è misurabile e render misurabile ciò che non lo è

CARLO THETI: Chi mira più in alto si differenzia più altamente. Da militare mi appassionai alla difesa delle città. Così assai convenevole mi parve che a quelli che fanno o vogliono fare professione dell’Arte della guerra, li sia necessario usare fra l’altre cose istrumenti che vi sono necessari per porla in esecuzione. E per tali effetti io feci fare un compasso, con punte ricurve di acciaio e con scala di pesi, utile a misurare il calibro e il peso dei proiettili. Detto compasso divide in parti uguali angoli e circonferenze, rende agevole la lettura delle ore diurne e notturne, il rilievo delle piante di edifici e territori, il controllo di orientamento dello scavo di miniere e gallerie, il livellamento dei piani e “altre cose”. Onde migliorare le tecniche di costruzione, ritenni dover perfezionare la squadra ordinaria, già nota nel Medioevo, affinché si potesse agevolmente misurare, tramite essa, la profondità, l’altezza e la distanza tra un luogo e l’altro

GALILEO GALILEI:  Eccellente si mostra il compasso da Voi disegnato.. Non risparmiando fatiche e spese vorrò dedicarmi allo studio di esso, osservare quanti e quali siano i suoi vantaggi per la matematica e la geometria  Altre mirabili cose con l’aiuto di questo istrumento si scopriranno in futuro da voi, da me, da altri. Poiché è somma virtù degli uomini di Scienza continuare a indagare, con ogni sforzo, seguendo le vie dell’intelletto. Gli scienziati infatti amano troppo le Stelle per aver paura della Notte.

  I CONTROSENSI DELLA STORIA

(Monologo scritto e interpretato da Luca Di Nuzzo)

Carlo Theti  il nome di un grande studioso e di una grande Scuola: il “MasulloTheti

Controsensi della storia: ancora poco studiato il primo, molto noto invece l’Istituto che ne porta il nome. Tante le generazioni che nella nostra scuola si sono avvicendate con la loro grinta, il loro stile alternativo, a volte provocatorio. Molti i professionisti e tecnici apprezzati che nel nostro Istituto si sono formati, dagli anni ‘50 ad oggi.

Certo oggi, come un po’ ovunque, molti studenti farebbero tranquillamente a meno di studiare, fin quando non crescono, e si rendono conto che in fondo farebbero di tutto per tornarci.

C’è chi non la vive a pieno la Scuola, chi la odia, chi la ama, o chi non ci va quasi mai.

C’é chi non ne capisce il senso, o chi purtroppo, non ha mai avuto la possibilità di andarci.

In tutto questo tempo, adesso che sono in Quinta classe, ho imparato tanto, ma soprattutto ho imparato dai miei errori.

Ho imparato l’importanza dei numeri, e il peso delle parole.

La Scuola mi ha insegnato a non giudicare le persone all’apparenza, che esiste molto più di quel che si vede con un singolo sguardo.

Che i cattivi sono semplicemente gli eroi della loro storia, così come i buoni.

Quante volte la mattina avrei preferito restarmene a letto a dormire, però alla fine, saper di avere imparato qualcosa di nuovo è molto meglio, perché questa è la scuola. piccoli inconsapevoli passi verso la parte migliore di noi stessi.