IO DICO STOP: “Concetta Conigliaro, la donna uccisa, bruciata e gettata in un bidone dal marito”

IO DICO STOP: Concetta Conigliaro, la donna uccisa, bruciata e gettata in un bidone dal marito

IO DICO STOP: Concetta Conigliaro, la donna uccisa, bruciata e gettata in un bidone dal marito

a cura di Giovanna Acierno

Le donne vittime di violenza sono davvero tante. Purtroppo, ricordarle tutte è un’impresa mastodontica. Oggi vi parlerò di Concetta Conigliaro una mamma uccisa, bruciata e gettata in un bidone dal marito con l’aiuto di due complici. CONCETTA CORNIGLIARI, giovane donna 27enne della provincia di Palermo, madre di due bambine e vittima dello stesso uomo che aveva giurato di amarla e proteggerla. La storia risale all’aprile di due anni fa, quando fu denunciata la scomparsa di Concetta. Dopo due mesi fu fermato con l’accusa di omicidio il marito Salvatore Maniscalco, dal quale Concetta aveva già avviato le pratiche di separazione. L’uomo era intervenuto anche ai microfoni della trasmissione Chi l’ha visto?, cercando di depistare ciò che voleva far apparire a tutti i costi come un allontanamento volontario e dichiarando l’intenzione di voler rimettere la moglie “sul binario giusto”. Solo a distanza di mesi si scoprì non solo l’atroce delitto ma anche l’inquietante distruzione del suo corpo che, proprio a detta del marito, sarebbe stato fatto a pezzi e bruciato per poi nasconderne i resti ormai carbonizzati in un magazzino di proprietà di alcuni parenti dell’uomo. Il drammatico epilogo di Concetta sarebbe stato costellato da alcuni segnali significativi, a partire dall’enorme e spesso morbosa gelosia dell’uomo il quale l’aveva anche accusata di adulterio. Il culmine sarebbe giunto in seguito all’avvio delle pratiche di separazione. A rendere ancora più inquietante la vicenda, furono le continue violenze fisiche e verbali alle quali Concetta fece fronte con una denuncia. Le sue dichiarazioni, tuttavia, non furono ritenute attendibili ed anche la famiglia non credette alla giovane mamma, consigliandole di restare al fianco di quel “marito padrone” che si sarebbe poi trasformato nel suo assassino. Concetta, sentiva di non essere protetta. Aveva cercato di rendere noto, in ogni modo, questo suo sgomento ma nessuno parve ascoltare le sue “silenziose urla”. Negli attimi che precedevano la sua fine, Concetta inviò un ultimo sms ad un suo amico. “Ho tanta paura” gli scriveva, “ma resisto per le mie due figlie”. Salvatore durante la notte, infatti,l’aveva forzata ad avere un rapporto sessuale con lei ma Concetta non volle e ho pagato a caro prezzo quel rifiuto. Il suo corpo è stato trucidato ed ha subito il più peggiore dei trattamenti. Concetta, è volata via sotto gli occhi increduli e sgomenti delle sue due piccole. Il marito è stato condannato a soli 20 anni di carcere. Come se 20 anni fossero sufficienti per ridare Concetta alle sue due figlie. Come se 20 anni fosse il prezzo giusto da pagare per aver martoriato, prima psicologicamente e poi fisicamente una donna.