Accesso alle strutture sanitarie della Campania previa verifica dell’impronta digitale, come già avviene all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ una delle tre indicazioni date dal governatore della Campania Vincenzo De Luca alla luce dello scandalo dei furbetti del cartellino all’ospedale Loreto Mare di Napoli. “Ho dato disposizione ai direttori generali – ha detto oggi in Regione – di verificare la possibilità di estendere il controllo digitale della firma. Con l’impronta digitale non è possibile fare imbrogli”. Seconda indicazione data da De Luca ai direttori generali di Asl e ospedali è “verificare la possibilità, ma credo che avremo bisogno di un’autorizzazione nazionale, di un protocollo d’intesa con i carabinieri dei Nas per farci accompagnare nel lavoro di controllo sulle presenze effettive. Terzo: di avere, al di là degli incarichi formali, anche la responsabilizzazione personale di più funzionari nel controllo delle presenze nell’intero arco della giornata. Può anche accadere che firmi e poi ti allontani – ha spiegato De Luca – e invece bisogna garantire la presenza durante tutto l’orario di lavoro”.
Stamani davanti al Loreto Mare, ospedale dove sono indagate per assenteismo 94 persone, si è tenuto un sit-in. In piazza gli aderenti al Movimento infermieri campani e professioni sanitarie, che chiedono l’allontanamento dei dipendenti infedeli. “Siamo vincitori di concorso fuori regione – dice una delle manifestanti – lavoriamo in altre città, siamo precari mentre qui i colleghi che hanno un lavoro sono assenteisti. Perché non si fanno scorrere le graduatorie di mobilità, dando il posto a noi?”. Chiede esplicitamente il licenziamento delle persone indagate il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli: “A casa chi ha sbagliato e nessun passo indietro. La magistratura sia implacabile nei loro confronti”. Il Codacons, intanto, si è costituito parte lesa: l’avvocato Giuseppe Ursini spiega che “ritardi e assenze hanno arrecato un danno ai cittadini e alla loro salute”.