CBD: un valido alleato contro insonnia e ansia

CBD: un valido alleato contro insonnia e ansia

Ci sono evidenze scientifiche che suggeriscono che il CBD possa aiutare a combattere insonnia e stress. Vediamo come.

Il mercato dei prodotti a base di CBD, che è in costante crescita da anni, ha portato alla diversificazione dell’offerta, soprattutto online. Grazie alla diffusione di eCommerce specializzati, è oggi sempre più facile acquistare erba legale online a buon prezzo.

Tra le ragioni che spingono molti consumatori c’è l’interesse di provare derivati della cannabis contenenti CBD per risolvere problemi di insonnia e sonno o di stress e ansia attraverso un rimedio naturale che, a detta di tanti, può essere utile per affrontare questi disturbi.

In Italia il consumo di prodotti a base di cannabidiolo è ancora proibito (è lecita solo la vendita), ma in tanti altri Paesi non lo è: per questo è perfettamente normale che anche gli italiani si interessino a un argomento del genere, a maggior ragione in virtù del fatto che risulta un tema sempre più di spicco.

In questo articolo approfondiamo questo aspetto e cioè cerchiamo di capire se il CBD può davvero eliminare l’ansia e migliorare il sonno.

Per farlo, vediamo anzitutto di capire cos’è il CBD e come interagisce con il corpo umano.

Cos’è il CBD e come funziona?

Il cannabidiolo è una sostanza non psicotropa derivata dalla cannabis che agisce sul sistema endocannabinoide.

Quest’ultimo ricopre un ruolo fondamentale per l’omeostasi, dal momento che è costituito da numerosi recettori cellulari che regolano diversi processi fisiologici nell’organismo come l’appetito, l’umore e il sonno.

L’assunzione di CBD attiva dei recettori specifici (i recettori cannabinoidi e, in particolare, il recettore 5-HT1A) che inviano un segnale alle cellule nervose per consentire loro di reagire alle aggressioni esterne, come le infiammazioni e lo stress quotidiano.

Il cannabidiolo viene ricavato dalla cannabis legale, cioè da piante di canapa sativa selezionate geneticamente per la ridotta o nulla presenza di THC (per legge, la concentrazione di THC deve essere inferiore allo 0,2%).

Questo perché il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), a differenza del cannabidiolo, ha effetti psicoattivi, cioè produce effetti droganti.

CBD e insonnia: davvero il CBD aiuta a dormire meglio?

Fra chi fatica a prendere sonno e chi non riesce a dormire a lungo prima di svegliarsi, sono ben 12 milioni gli italiani che lottano quotidianamente con problemi di sonno e insonnia.

Chi soffre di questo disturbo sa bene che a lungo andare può essere invalidante, con tutti i disagi che lo accompagnano: difficoltà nella concentrazione e nell’apprendimento, facile irritabilità, perdite di memoria ecc.

Non c’è dunque da stupirsi se sempre più persone sono interessate a provare rimedi alternativi a sedativi e ansiolitici per cercare di attenuare problemi di insonnia e sonno.

In tal senso, l’olio di CBD sembra essere un prodotto molto promettente, secondo il parere della scienza. Vediamo di capirne il perché.

I farmaci più usati per l’insonnia (in genere, medicinali a base di benzodiazepine) agiscono sui sintomi ma non risolvono il problema, peraltro creando il rischio di assuefazione.

I prodotti contenenti cannabidiolo, invece, come abbiamo visto, sono in grado di interagire con il sistema endocannabinoide e, dunque, presenterebbero il vantaggio di agire, non sui sintomi, ma direttamente sulle cause dell’insonnia.

Ciò spiega perché l’olio di CBD può essere un utile supporto per riequilibrare il ciclo del sonno. Inoltre, a differenza degli ansiolitici, i prodotti a base di CBD possono essere assunti senza dare assuefazione.

Sono diversi gli studi condotti sul tema e sembrerebbero convergere in tale direzione. L’organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio, in un recente rapporto (2018) ha descritto il CBD come una sostanza sicura, che non crea dipendenza ed è sostanzialmente priva di effetti collaterali.

Per completezza, però, bisogna dire che alcuni studi individuano delle controindicazioni nell’assunzione di questa sostanza. Queste deriverebbero principalmente da un eccessivo dosaggio o dall’uso di CBD in combinazione con farmaci.

In tali casi, si potrebbe incorrere in effetti indesiderati quali sonnolenza, affaticamento, diminuzione dell’appetito, mal di testa, vertigini o nausea.

Tra gli effetti indesiderati segnalati figurano: sonnolenza, affaticamento, diarrea, diminuzione dell’appetito e perdita di peso.

CBD e ansia: il CBD aiuta a ridurre stress e ansia?

Il CBD sembrerebbe essere un rimedio efficace anche in caso di stress e ansia, secondo le evidenze scientifiche sinora raccolte.

Proprio come l’insonnia anche l’ansia è un disturbo molto comune (ne soffre approssimativamente il 5% della popolazione), che quando diventa cronico può comportare sintomi invalidanti, come l’ipocondria e la depressione, i quali incidono negativamente sulla vita quotidiana del paziente.

La cannabis terapeutica e, in particolare, i prodotti contenenti CBD potrebbero contribuire a prevenire e ridurre questi sintomi, secondo uno studio americano del 2018 pubblicato su Journal of Affective Disorders.

Più nel dettaglio, dallo studio emerge come i pazienti a cui è stata somministrata la cannabis medica abbiano avuto giovamento da questo trattamento, riuscendo ad attenuare lo stato d’ansia.

Peraltro, i risultati migliori si sarebbero ottenuti attraverso l’uso di prodotti con alta concentrazione di CBD e, viceversa bassi contenuto di THC.

I ricercatori americani avrebbero, in sostanza, confermato le proprietà sedative e calmanti del CBD, tracciando delle linee guida sull’uso di questo principio attivo come coadiuvante nel trattamento dei disturbi d’ansia.

La raccomandazione degli scienziati sarebbe quella di iniziare con un basso dosaggio di CBD, per poi alzarlo gradualmente nel corso del trattamento, distribuendo la dose giornaliera in più dosi al giorno.

In conclusione

Le proprietà sedative e calmanti del CBD troverebbero conferma negli studi scientifici condotti in questi ultimi anni. Tuttavia, poiché tali ricerche sono abbastanza recenti, non è ancora chiaro quali siano gli effetti a lungo termine di questa sostanza.

Se in futuro questi dati parziali dovessero essere confermati, è probabile che il legislatore italiano decida di adeguarsi e di ammorbidire il proibizionismo ancora imperante ai giorni nostri. In tal caso, non abbiamo dubbi che l’interesse nei confronti dell’olio di CBD, e di altri prodotti analoghi venduti già da importanti aziende italiane come l’eCommerce Justbob, raggiungerà un livello tale da alimentare in maniera decisiva la crescita di un settore ancora relativamente giovane come quello della cannabis light.