BAIANO. Per conoscere il territorio. Oi Stefanì: storia, tradizioni e curiosita’ … E UNA LETTURA METRICO-STILISTICA

BAIANO. Per conoscere il territorio.  Oi Stefanì: storia, tradizioni e curiosita’ … E  UNA LETTURA METRICO STILISTICA

SARA DE MASI IN COLLABORAZIONE CON DANIELA MERCOGLIANO.  FOTO DI STEFANO LANZIELLO

Come ogni anno, fulcro del Natale baianese è  il Maio di Santo Stefano. Ma quanti di noi conoscono davvero la storia, l’autore e l’identità del destinatario della canzone “Oi Stefanì”?

Premetto che con quest’articolo non voglio proclamare una delle diverse teorie che ho raccolto migliore o più sensata delle altre, sebbene sappia che vi siano diversi documenti e testimonianze a sostegno di ogni ipotesi che verrà presentata. Il mio unico scopo è stato quello di raccogliere diversi pareri sulla vicenda perché ritengo che contribuiscano al bagaglio culturale del paese e che possano essere spunto di riflessione e magari stimolo di ricerca personale per chi tutt’oggi li ignora.

Sulla maggioranza dei testi della canzone in circolazione risalta all’occhio il nome di Don Agostino Masi, un farmacista a cui viene attribuito il merito di aver composto da solo tutto il testo della canzone. Si tratta sicuramente di una figura ben voluta e ben inserita nel contesto e nella comunità baianese del tempo. Secondo alcuni egli scrisse il testo ispirandosi alla donna, di cui si era infatuato: una certa Stefanina di cui purtroppo, se è davvero esistita, ogni traccia è andata perduta.

Un’altra ipotesi viene presentata nel libro “La festa del maio e la comunità baianese: dalla seconda metà del ‘900 ai giorni nostri. Fatti, personaggi e cultura” pubblicato nel 2013 dal professore Antonio Vecchione. Secondo quanto scritto, grazie ad una testimonianza, sembra vi sia la possibilità che l’idea ed il sentimento di nostalgia alla base della canzone appartengano alla vita ed alla storia di un altro baianese a cui è stata data l’identità di Andrea Sgambati, o’ Strollogo. Si tratta di un uomo dall’animo semplice che, dopo un periodo da emigrato a Milano, decise di rientrare a Baiano e fondò un’attività commerciale destinata al successo. Questi  consegnò il testo a Don Agostino Masi (che primeggiava tra le figure di riferimento culturale del tempo) che intuendone il grande potenziale, si rivolse immediatamente al maestro Maiella per farlo tradurre in note di pentagramma e di gradevole armonia. In questo modo riusciamo ben a comprendere le parole della canzone ed emerge ancora più forte il desiderio dell’uomo lontano di rivivere il Natale come solo noi lo abbiamo. Tuttavia, non vi è alcun riferimento alla voce “Stefanì” ricorrente nella canzone perché quest’ultima non è, per Vecchione, un personaggio reale ma bensì una categoria. Secondo altri, invece, è un’astrazione della donna che deve il suo nome soltanto al Santo Protettore del paese e che comunque non rappresenta un personaggio in particolare o una donna mai davvero esistita.

Un’altra storia viene raccontata infine da Stefanina Pradal in una video intervista che ha rilasciato pochi anni fa. Ella ricorda con affetto l’amicizia che univa il padre ad un commerciante d’armi baianese. E sarebbe stato proprio quest’ultimo, secondo il suo racconto, ad aver scritto, di ritorno dall’America, la poesia che sarebbe poi divenuta il testo della nostra canzone. E l’aveva dedicata alla moglie che si chiamava Stefania e che era rimasta in Italia, mentre lui Oltreoceano soffriva il richiamo degli affetti e delle radici. L’aveva poi consegnata al padre della Pradal ed insieme si erano rivolti a Don Agostino Masi e di seguito al Maestro Maiella, per darle una melodia. In quest’ottica risulta facile intuire che la parola “cuntinento” (v.8) fa ovviamente riferimento all’America e dunque alla storia dell’autore. Alla sua figura purtroppo non si è riusciti a dare un nome ma è chiaro che “Stefanì” stavolta si riferisca ad un personaggio ben preciso.

In questi giorni, girando per le strade ed incrociando volti, ho capito che mai saremo tutti d’accordo con una sola versione. In fondo che sia la storia di un amore folle o la vicenda di un uomo lontano da casa, poco importa, perché, soprattutto riguardo le tue tradizioni e la tua identità, sceglierai sempre con il cuore.

E credo che sia giusto cosi.

ANALISI DI TESTO E …ALTRO

Nella mia ricerca ho trovato due versioni del testo della canzone per le quali ringrazio il professore Carmine Montella e il professore Antonio Vecchione. Ringrazio inoltre il professore Gianni Amodeo per il prezioso confronto e tutti coloro che in questi giorni mi hanno raccontato la propria storia e la propria idea ampliando il mio campo di ricerca anche senza conoscermi.

V.1         Da luntanosò turnato, pe dà pace a chesta vita,
V.2         a sta terra calamita che m’attira comme a che.

V.3         Cu na fede dint”o core sò venuto a stuNatale
V.4         ch’è rimasto tale e quale commea tanto tiempo fa!

V.5         Sarràaccussì, oi Stefanì, e ntringhete damme nu vaso;
V.6         eh sì, nu vaso e n’atu vaso, a pizzechìllo, oi Stefanì.

V.7         Fatto apposta è stu Natale, tutto gioie esentimente,
V.8         ca si gire ‘o cuntinento, nun ‘o truovecommea ccà.

V.9         Stu Natale è festa nostache te scete pure ‘e sante,

V.10       mette ‘a freve a tutte quante dint”e vene pe cantà.

V.11       E canta sì, oi Stefanì, e ntringhete damme nu vaso,
V.12       eh sì, nu vaso e n’atu vaso, a pizzechìllo, oi Stefanì.

V.13       Sott”o braccio a core a core, mbriacate’e sta passione
V.14       ce ne jammo ôfucaronechesta sera, oi Stefanì.

V.15       E là nnanze achillu fuoco io te giuro tutt”o bene,
V.16       tutt’ ‘âmmore che me vene da stu core mio pe te.

V.17       E viene sì, oi Stefanì, e ntringhetedamme nu vaso
V.18       eh sì, nu vaso e n’atu vaso, a pizzechillo, oi Stefanì.

BAIANO. Per conoscere il territorio.  Oi Stefanì: storia, tradizioni e curiosita’ … E  UNA LETTURA METRICO STILISTICABAIANO. Per conoscere il territorio.  Oi Stefanì: storia, tradizioni e curiosita’ … E  UNA LETTURA METRICO STILISTICABAIANO. Per conoscere il territorio.  Oi Stefanì: storia, tradizioni e curiosita’ … E  UNA LETTURA METRICO STILISTICA