AVELLINO. L’ attualità della visione politica di Ciriaco De Mita. Quando morirò, continuerò a parlare …

AVELLINO. L’ attualità della visione politica di Ciriaco De Mita. Quando morirò, continuerò a parlare …

AVELLINO. L’ attualità della visione politica di Ciriaco De Mita. Quando morirò, continuerò a parlare …Sarà dedicato  alla memoria di Ciriaco De Mita, uomo politico e statista, l’Auditorium del complesso monumentale del Carcere borbonico, in piazza Alfredo De Marsico, ad Avellino, con cerimonia inaugurale lunedì 26 maggio, alle ore 16,00. Per la circostanza si pubblica la cronaca dell’ intervento che Ciriaco De Mita sviluppò nellAuditorium dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIIIGiuseppe Parini, a Baiano, il 5 luglio del 2019, nellambito del Viaggio nella Costituzione, indetto ed organizzato dal Circolo socioculturale LIncontro. Un intervento di grande respiro culturale e politico, spaziando dai principi fondanti dello Stato democratico e repubblicano, ancorato alla Costituzione del 1948, con la rivisitazione del Popolarismo. Il testo di cronaca fu pubblicato su queste colonne il 7 luglio del 2019. Per i dettagli informativi, il Viaggio nella Costituzione fu concluso dalla Lectio magistralis, svolta nel’Auditorium di via Napolitano, dal professore Gaetano Manfredi, ministro pro tempore dellUniversità e della Ricerca scientifica, l11 novembre dello stesso anno. Gli Atti del Viaggio nella Costituzione, con saggio monografico, saranno pubblicati ad ottobre prossimo.      Il pensiero che costruisce la politica del bene comune.

La Città dell’Alta Irpinia e l’Azienda speciale dei boschi per lo sviluppo dell’economia del legnogli obiettivi della progettualità intercomunale, per arginare la consunzione sociale delle aree interne appenniniche segnate dallo spopolamento e dalla denatalità che annullano il futuro delle comunità.

 

di Gianni Amodeo – Fotoservizio Francesco Barlotti

AVELLINO. L’ attualità della visione politica di Ciriaco De Mita. Quando morirò, continuerò a parlare …La concisa ed esauriente rivisitazione della biografia politica, che non solo lo rende un protagonista della storia italiana – piaccia o non piaccia- ma ne fa risaltare anche il profilo di parlamentare della Repubblica per undici legislature in rappresentanza del collegio Avellino – Salerno – Benevento e di eletto al Parlamento di Strasburgo per tre legislature, sviluppata da Giusy De Laurentiis, per evidenziare la caratura dell’ Uomo ch’è stato presidente del Consiglio dei ministri e, più volte, ministro, oltre che presidente e segretario nazionale della Democrazia cristiana.

E ancora, gli indirizzi di saluto rivoltigli dal sindaco Enrico Montanaro e dal professore Vincenzo Serpico, solerte e perspicace dirigente del “Giovanni XXIII”; la sottolineatura di Carlo Melissa nel marcare l’esemplarità dell’impegno civico e culturale, in virtù del quale, dopo aver toccato l’apice della rappresentanza politica nell’esercizio del potere esecutivo nazionale, si dedica con spirito di servizio alla piccola comunità della natia Nusco, di cui è stato eletto Sindaco al secondo mandato consecutivo, all’età di novantuno anni, compiuti a febbraio scorso.

Sono stati i tasselli d’introduzione al Focus, sviluppato dall’on le Ciriaco De Mita in dialogo con chi scrive queste noterelle nell’ Auditorium del plesso di Scuola media secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIIIGiuseppe Parini, attivo sul territorio intercomunale di Baiano e Sperone, nell’ambito del “Viaggio nella Costituzione”, l’interessante progetto di carattere divulgativo promosso dal Circolo socio-culturale L’ Incontro. Un percorso di conoscenza, per il quale, dal giugno del 2018, si sono finora venuti alternando in Focus e Forum, proprio nell’Auditorium di via Napolitano, sindaci e amministratori locali, magistrati, parlamentari, teologi, sindacalisti, docenti universitari ordinari e dirigenti scolastici, avvocati ed esperti di Diritto costituzionale.

Una conversazione articolata e variegata nei motivi di riflessione, con cui De Mita marcava, in particolare, la rilevanza primaria ed assoluta del rapporto che intercorre tra la politica e il pensiero; un rapporto inscindibile, con cui si alimenta la visione del futuro, per dare risposte adeguate alle istanze della promozione e dell’evoluzione civile della società.

E’ la politica– puntualizzava nel focalizzare il ragionamento in fieri-, che, quando si nutre e vive di idee, studio e conoscenza, sviluppa l’esaustiva capacità di “lettura” a tutt’arco dei molteplici recessi e delle fuggevoli sfumature della complessità sociale, orientando le scelte del miglior governo possibile della società, specie nelle dinamiche della contemporaneità. Ed è, quella corrente,  la contemporaneità  – aggiungeva-, sempre più segnata dalle modalità, con cui la globalizzazione dei mercati e l’ innovazione tecnologica trasformano e sovvertono rapidamente l’ esistente con aspetti e profili velocemente mutevoli. E’ la mutevolezza veloce, la cui comprensione richiede l’esercizio del metodo calibrato sul dialogo aperto e sul libero confronto. In assenza dell’osservanza di questi fondamentali canoni, la politica – spiegava-, diventa altro da , per tradursi in scelte di convenienze e di opportunità, funzionali ad acquisire la gestione del potere per il potere, senza dare prospettive d’evoluzione alla società. E’ il processo che determina l’immobilismo e l’asfittico regresso della società, sfibrandola.

AVELLINO. L’ attualità della visione politica di Ciriaco De Mita. Quando morirò, continuerò a parlare …Dallo scenario della politica qual é o dovrebbe essere-, sollecitato da domanda specifica, De Mita faceva scaturire la comparazione con il presente, in cui il discorso pubblico é ridotto ai minimi termini. Un impoverimento, per il quale la politica è latitante, con la manifesta crisi di “rappresentanza della società” rispetto alle problematiche da cui è attraversata. Severe e dure le contestazioni verso le forze di governo nazionale, rappresentate nell’attuale congiuntura,  da Lega e Movimento 5 Stelle, interpreti e veicoli- sottolineava, testualmente e con severo rigore,- della “politica del nulla”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Ciriaco De Mita tratteggiava le censure di condanna verso il Partito democratico, inadeguato a fronte della realtà sociale e senza più avere ed esprimere una voce di convinzione e credibilità per lopinione pubblica, le cittadine e i cittadini. E’, quella del Pd, una sostanziale afonia fatta diparole senza pensiero”, era il tranchant giudizio, con cui concludeva l‘analisi sull’azione dei democratici.

Erano passaggi discorsivi, sulla cui traccia, De Mita evidenziava la forte matrice di democrazia laica e liberale che fa da piattaforma della Costituzione. Ed è la matrice, in cui si colloca sul piano storico il ruolo esercitato dai partiti di massa, quali sono stati la Democrazia cristiana e il Partito comunista, nella costruzione dellItalia repubblicana e della modernizzazione nel progresso civile ed economicoproduttivo, con le loro distinte culture ed anime politiche.

 

La Costituzioneviatico di modernizzazione e democrazia. Lattualità del Popolarismo e la centralità dei Comuni nellarchitettura delle Autonomie locali.

Era il dato d’analisi storica, che gli forniva, in specifico, la chiave della rappresentazione della modernizzazione dell’Italia affermatasi progressivamente come società al passo con i tempi e con le dinamiche dell’economia industriale nell’ Unione europea che, attualmente, costituisce un importante soggetto di cooperazione e integrazione dei Paesi del “Vecchio continente”, presidio fondamentale per la tutela degli equilibri geo-politici internazionali e la pace nel mondo; un passaggio con cui De Mita richiamava il Popolarismo prefigurato da don Luigi Sturzo con l’Appello ai liberi e forti diffuso nel gennaio del 1919 per la fondazione del Partito popolare ispirato dalla visione interclassista del cattolicesimo democratico, che fosse promotore e fautore dell’elevazione civile delle classi meno abbienti nell’Italia del tempo. Un progetto restato in fieri e conculcato da eterogenei fattori, innescati dalla borghesia, dai grandi proprietari terrieri, dall’emergente nazionalismo e dalle posizioni conservatrici del clero, con don Sturzo costretto all’esilio nel 1924 – in coincidenza con l’avvento del fascismo– prima a Londra e poi a New York.

La cultura del Popolarismo – sottolineava, richiamando la tesi espressa nel saggio “La storia dItalia non è finita, pubblicato nel 2012 nella collana “Gli impegnati” per la casa editrice Guida– conserva intrinseco vigore e spiccata attualità politica. E’ la cultura, il cui centro di gravità risiede nel tessuto delle comunità cittadine, i cui valori di relazioni sociali vanno ricomposti, riscoperti e promossi per la democrazia reale e partecipata. E nel progetto di don Luigi Sturzo -non a caso- si dava rilievo alla centralità dei Comuni, in funzione del sostanziale decentramento amministrativo dallo Stato – spesso lontano ed “estraneo”- quale forma di autogoverno responsabile sui territori.

Un percorso ch’è parte significativa della Costituzione nel segno delle Autonomie locali contemplate dal Titolo quinto, in cui ai Comuni si affiancano le Province, le Regioni e le Città metropolitane, aprendo i tracciati delle Unioni e delle Fusioni intercomunali, in pratica dell’associazionismo dei piccoli e medi comuni per realizzare le migliori forme possibili di governance dei territori, coniugando qualità, efficienza ed economicità. Sono i tracciati che il sindaco Ciriaco De Mita sta percorrendo con l’interessante progettualità per la realizzazione della Città dellAlta Irpinia, condivisa dalle amministrazioni di 25 Comuni e la realizzazione dell’ Azienda speciale dei boschi nel quadro dell’ economia del legno, puntando, al contempo, sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, oltre che delle infrastrutture di stazione sciistica, del Laceno, e sulla compiuta promozione della filiera della castanicoltura sull’asse MontellaSerino. Una progettualità, con idee chiare, per arginare il fenomeno di consunzione sociale dei territori per lo spopolamento in atto e la progressione costante del fenomeno della denatalità  che sottraggono il futuro alle comunità.

 Una progettualità, la cui attuazione può essere generata soltanto dalle dinamiche s’interazione e sinergia tra l’intervento pubblico nella programmazione dello Stato e l’intervento dellimprenditoria privata.