Analisi tattica della Salernitana di Paulo Sousa

Analisi tattica della Salernitana di Paulo Sousa

Sorprendentemente, dopo l’insediamento in panchina di Paulo Sousa avvenuto lo scorso febbraio, la Salernitana è ultimamente più rispettata dagli appassionati delle scommesse sportive e spesso la si trova tra le squadre favorite sul palinsesto. L’effetto positivo del nuovo allenatore è stato molto evidente e ha portato la squadra a ottenere risultati migliori rispetto a quanto previsto.

Questo è avvenuto per via di almeno 3 fattori principali, che finora sono stati:

  • il cambio di mentalità, da una contropiedista ad una più offensiva;
  • la serie di partite di imbattibilità ottenuta nello scorso campionato, a cavallo tra la 24esima e la 33esima giornata (8 pareggi e 2 vittorie nel frangente);
  • il buonissimo score casalingo, ad eccezione dei big match contro la Juventus (netto 0-3 all’Arechi), la Lazio (0-2), il Napoli (0-2), il Milan (1-2) e la Roma (0-1).

Ad incidere su questi 3 fattori c’è anche l’esperienza di Sousa, che in passato ha guidato anche squadre di blasone come la Fiorentina, il Basilea, la nazionale portoghese e varie squadre di Premier League. La crescente fiducia nei confronti di Sousa e della Salernitana, quindi, ha reso ancora più interessante seguire le loro partite e scommettere sul loro successo.

La grande novità: l’avanzamento di Candreva

Nel nuovo modulo di Sousa, la grande novità è nella posizione di Candreva, schierato in una zona di campo dove è più libero di giocare secondo la sua anarchia creativa e quindi anche libero di improvvisare dribbling, assist e, in alcune occasioni, reti spettacolari come la doppietta realizzata alla Roma nella prima giornata di campionato (2-2 il risultato finale). Infatti, Candreva ha debuttato nella Serie A 2023/2024 con 2 gol e 1 assist, quest’ultimo fornito nell’1-1 casalingo contro l’Udinese. Proprio i friulani sono una delle sue vittime preferite, avendo realizzato 6 reti in Serie A contro la sua ex squadra; solo contro l’altra sua ex squadra, l’Inter ha fatto meglio nella competizione (7 reti). 

Grazie anche alla doppietta occorsa alla prima giornata contro i giallorossi, l’esterno della Salernitana è il centrocampista con più reti all’attivo nel campionato italiano da maggio ad oggi (5 centri finora). Un vantaggio di questa soluzione tattica sta nella possibilità di preservare il ruolo di titolare per uno dei giocatori più interessanti del pacchetto campano, ovvero Pasquale Mazzocchi, che al momento non si ritrova più costretto alla costante staffetta con l’ex esterno interista. “Negli ultimi venti minuti abbiamo provato a vincere, ma nel primo tempo abbiamo sofferto molto. Ci è mancata molto la pressione degli uomini davanti. Nella ripresa siamo cresciuti avanzando Candreva e abbassando Botheim verso la linea di centrocampo”: le dichiarazioni di Paulo Sousa dopo il pareggio per 1-1 contro l’Udinese.

Il fattore Arechi

A riprova delle buone prestazioni in campo ci sono anche le statistiche: a Salerno, i granata sono reduci da ben 9 gare di fila senza sconfitte e hanno segnato almeno una rete in ciascuna di queste partite, per un totale di ben 17 reti. Inoltre, a conferma di questo approccio offensivo, sempre all’Arechi si sono verificati 13 “Over 1.5” (ovvero gare con più di una rete in totale) nelle ultime 14; a completare il quadro, sono 28 i “Multigol 1-4” (ovvero gare con almeno una e massimo quattro reti totali) conseguiti nelle ultime 30 in casa. Il vero segreto di questa squadra, al di là dell’allenatore e dei suoi interpreti, potrebbe essere ancora una volta l’Arechi. “Sono i calciatori che dovrebbero pagare il biglietto per lo spettacolo che propone la curva” – Zdenek Zeman sullo stadio Arechi