Confesercenti, Marinelli: anche in Irpinia contratti pirata creano concorrenza sleale e riducono salari lavoratori

Confesercenti, Marinelli: anche in Irpinia contratti pirata creano concorrenza sleale e riducono salari lavoratori

“I contratti pirata sono una delle principali cause dell’impoverimento del lavoro e di concorrenza sleale in diversi settori economici. Un fenomeno che si registra anche in Irpinia, come nel resto del Paese, e che nuoce alle imprese che rispettano le regole e in generale alla comunità”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.

“Una situazione – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – che si è determinata a causa della giungla normativa che ha aperto la porta a pratiche distorsive e scorrette. Al Cnel infatti risultano registrati oltre mille contratti collettivi nazionali, di cui circa 250 nei settori del turismo e del terziario. Accordi siglati da soggetti scarsamente rappresentativi, se non addirittura di comodo, che applicano condizioni economiche e normative inferiori rispetto al contratto di riferimento del settore. Dietro formule apparentemente legittime si nasconde il cosiddetto dumping contrattuale, un meccanismo che erode i salari, riduce il potere d’acquisto delle famiglie comprimendo i consumi, indebolisce la forza contrattuale e il livello di tutela dei lavoratori, crea squilibri competitivi tra imprese, ostacola l’innovazione contrattuale, rendendo il sistema dell’occupazione in Italia meno attrattivo e competitivo.

Chi risparmia sul costo del lavoro grazie a un contratto pirata non fa efficienza: bara e così scarica il costo sulla pelle di chi rispetta le regole.

Non è un caso che la timida ripresa post pandemia, che ha interessato alcuni segmenti dell’economia e soprattutto alcune aree del Paese, escludendone altre, non si sia tradotta in salari reali più alti, mentre la forbice tra chi produce ricchezza e chi la incassa si è allargata”.