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SALERNO – Una serata che doveva essere di calcio si è trasformata in un episodio di grave tensione allo Stadio Arechi, dove la partita tra Salernitana e Sampdoria è stata sospesa al 65’ minuto dall’arbitro Daniele Doveri per le intemperanze dei tifosi di casa.
Al momento della sospensione, il risultato vedeva la Sampdoria avanti 2-0, lo stesso punteggio con cui i blucerchiati avevano vinto anche all’andata, rendendo di fatto impossibile ogni speranza di rimonta per i granata. Una situazione sportivamente compromessa che ha esasperato gli animi sugli spalti.
Caos sugli spalti: petardi, fumogeni e sedili in campo
Secondo quanto ricostruito, parte del tifo organizzato salernitano ha iniziato a lanciare petardi, fumogeni e perfino sedili smontati all’interno del rettangolo di gioco. L’arbitro Doveri, in accordo con le forze dell’ordine e i delegati di Lega, ha deciso di interrompere il match per motivi di sicurezza.
La squadra arbitrale ha lasciato il campo, seguita poi dalle due formazioni, mentre le forze dell’ordine hanno cercato di riportare la calma sugli spalti e mettere in sicurezza l’impianto. Dopo poco più di mezz’ora l’arbitro Doveri ha richiamato in campo i giocatori ma immediatamente è stata risospesa sempre per lancio di petardi e sediolino con i cori dei salernitani contro il proprio presidente e calciatori. L’arbitro ha così fischiato la fine dell’incontro.
Una stagione da dimenticare per la Salernitana
La retrocessione (di fatto certa) e l’episodio increscioso all’Arechi chiudono una stagione difficilissima per la Salernitana, mai in partita nel doppio confronto con la Sampdoria e protagonista ora anche fuori dal campo per motivi disciplinari.
Il calcio deve unire, non dividere
Ancora una volta, il calcio italiano si trova a fare i conti con episodi di violenza che macchiano lo sport e penalizzano società e tifosi corretti. L’auspicio è che si torni presto a parlare solo di calcio giocato, con la necessaria fermezza nei confronti di chi trasforma gli stadi in teatri di scontri.
