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Alberto Genovese è stato assolto da una delle accuse di violenza sessuale che lo hanno coinvolto negli ultimi anni. In questo specifico procedimento, il giudice ha stabilito che il rapporto contestato fosse avvenuto con il consenso della donna e ha richiesto alla Procura di valutare un’eventuale azione penale nei confronti dell’accusatrice per calunnia.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Alberto Genovese era stato denunciato da una giovane per un episodio risalente al 2020. Inizialmente, la donna aveva difeso l’imprenditore, escludendo qualsiasi abuso. Solo in seguito, anche attraverso un’intervista televisiva, aveva riformulato le sue dichiarazioni, sostenendo di essere stata drogata e violentata.
Il giudice, nel motivare la sentenza, ha messo in luce le contraddizioni tra le due versioni fornite e ha definito la nuova accusa come parte di una possibile strategia volta a ottenere un risarcimento economico, sfruttando l’eco mediatica del caso. Dalle evidenze raccolte, è emerso che il rapporto era stato consenziente e che la donna non solo non aveva mai ritirato il proprio consenso, ma aveva scelto volontariamente di assumere droghe, senza pressioni esterne.
Il tribunale ha quindi ritenuto infondata l’accusa di stupro e ha assolto Alberto Genovese da questo capo d’imputazione, già condannato in via definitiva per altri episodi. Allo stesso tempo, ha trasmesso gli atti alla Procura affinché venga valutata la posizione della donna per l’ipotesi di calunnia.
Questo nuovo elemento si aggiunge alla complessa vicenda giudiziaria che circonda l’ex imprenditore, segnando una svolta significativa nel caso specifico. Sarà ora compito della magistratura stabilire se e come procedere nei confronti dell’ex accusatrice.
