FORESTALI. “Caro Salvatore Alaia, difendere l’ipocrisia, ma in che mondo vive?”

FORESTALI. Caro Salvatore Alaia, difendere lipocrisia, ma in che mondo vive?

Riceviamo e Pubblichiamo. Difendere l’ipocresia: caro signor Alaia ma in che mondo vive, ma soprattutto che mondo immagina (forse lei si è’ arroccato l’onere di difendere i piccoli privilegi ancora rimasti tipo idraulici forestali) apparentemente lavarsi la coscienza dicendo tutto lo stato deve e tutto è’ dovuto formalmente non fa una grinza, forse e’ facile; si ponga due domande: 1) Perché alle manifestazioni degli idraulici forestali non c’è mai una partecipazione della popolazione locale? 2) Perché il problema non e’ sentito addirittura c’è una grossa forma di diniego nei confronti di questa problematiche. Una spiegazione la do io a lei difensoredella ipocrisia e soprattutto ipocrita; e’ ormai noto a tutti che questi tipi di tipologie lavorative non sono altro che forma di assistenzialismo che hanno fatto e fanno male alle problematiche del sud, la prego con il dovuto rispetto usi la stessa verve, ma soprattutto attui i suoi scioperi della fame per protestare quando le strade e i boschi e quant’altro i signori idraulici forestali abbandonano a se stesso infischiandosene dei loro doveri. Dunque questa immagine fa si che nessuno sente il bisogno di solidarizzare con questi soggetti, e poi la smetta di anteporre sempre il fatto che hanno famiglie,chi a famiglia deve essere soprattutto lui a essere responsabile. Continui nella ipocrisia, lei sarà credibile quando si comporterà meno da ipocrita, in fondo e’ facile chiedere chiedere tanto pagano gli altri. La saluto e rifletta. Antonio Abate da Vicenza