Patto tra i sindaci del Nolano per il pomodoro San Marzano

Patto tra i sindaci del Nolano per il pomodoro San Marzano

Pomodoro San Marzano: un patto tra i sindaci del Nolano che rientrano nell’area Dop del disciplinare di produzione. Tre gli obiettivi principali: rilanciare le colture di qualità in un territorio a vocazione agricola, promuovere l’occupazione giovanile e rilanciare il turismo gastronomico in un contesto ricco di giacimenti culturali. A sottoscrivere l’accordo sono stati i primi cittadini di Nola, Marigliano, Palma Campania, Mariglianella, Cimitile, Cicciano, San Vitaliano, Scisciano e Camposano. Il percorso sarà attivato subito ed a coordinarlo sarà l’Agenzia di sviluppo dei Comuni dell’area nolana, società pubblica della quale fanno parte 18 amministrazioni comunali con la città metropolitana di Napoli, presieduta da Giovanni Trinchese. Un’operazione cui guardano con attenzione anche gli istituti di credito, che hanno manifestato la disponibilità a finanziare iniziative imprenditoriali giovanili e le aziende, tanto è vero che ad impegnarsi all’acquisto dei pomodori raccolti nel Nolano c’è già un’industria attiva nel settore della trasformazione del San Marzano che ha firmato il protocollo d’intesa insieme con i sindaci. Duplice il versante che vedrà in azione tutti i soggetti coinvolti nel patto: da un lato “si favorirà la crescita professionale di nuovi imprenditori, il rinnovamento nel settore attraverso l’innovazione” e dall’altro l’impegno è mettere in campo iniziative promozionali come l’inserimento nel menu di ogni ristorante del territorio di una ricetta a base di pomodoro San Marzano Dop, scelta attraverso un concorso. Ed è questo il motivo per il quale il protocollo d’intesa è stato anche siglato dal sindaco di Roccarainola, che accoglie sul proprio territorio un importante polo della ristorazione. “Per favorire lo sviluppo – sottolinea l’amministratore unico dell’Agenzia, Giovanni Trinchese – occorre puntare soprattutto sull’agricoltura e sulla cultura, antiche vocazioni di un territorio ricco di potenzialità. I sindaci hanno scommesso sull’oro rosso perché quest’area costituisce l’habitat naturale di uno dei prodotti della terra più conosciuto ed imitato al mondo sul quale poter puntare per innescare un processo virtuoso che coniuga la tutela ambientale a quella della salute, le occasioni di reddito con lo sviluppo economico dell’intera comunità”.