STAR DI HOLLYWOOD: JIM CARREY – LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO E LA DEPRESSIONE

STAR DI HOLLYWOOD: JIM CARREY   LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO E LA DEPRESSIONE

di Sebastiano Gaglione

Esatto, il due volte vincitore del prestigioso Golden Globe, Jim Carrey e quando di notte va a dormire, non è un semplicemente un tizio qualunque che va a dormire. È il due volte vincitore del Golden Globe, Jim Carrey che va a farsi una bella dormita (dal discorso di presentazione fatto in occasione della cerimonia di apertura dei Golden Globe del 2016).

Sembra uno di quei tipi mai tristi, sempre sorridenti e felici ma, come spesso accade, quando si indossa una maschera, si riesce a celare molto della realtà.

Nato in Ontario, in Canada, Jim Carrey è sempre stato una personalità molto esuberante ed intraprendente.

A soli dieci anni, infatti, iniziò a scrivere persino delle lettere a vari show televisivi, in cui affermava che, se l’avessero ingaggiato, lo spettacolo avrebbe potuto beneficiare delle sue fantastiche imitazioni, per le quali era molto conosciuto anche a scuola.

Nonostante le risposte negative, Carrey continuò a credere nel suo sogno, perseverando sulla strada che lo avrebbe portato a diventare uno degli attori più importanti di Hollywood.

Suo padre, Percy Joseph Carrey, cercò di fare del suo meglio, supportando il proprio figlio in tutti i modi, nonostante a 51 anni, perse il lavoro e la casa, con Jim e la sua famiglia costretti a vivere in un furgone per diverso tempo.  continua in quegli anni, introno al 1976 ad accompagnare il figlio a spettacoli di cabaret, nonostante i disagi economici, ritenendo che si sarebbero rivelati molto utili per il figlio. Beh, a tal proposito, è innegabile che il padre di Carrey sia stato molto lungimirante.

Dopo un duro periodo la famiglia Carrey tornò ad avere una casa, Percy un lavoro e Jim ebbe la possibilità di iniziare pensare alla sua stand-up comedy in maniera seria.

Le cose stavano andando per il verso giusto, finché sua madre non iniziò a sentirsi male e a sprofondare in un giro di alcol e antidolorifici.

Il povero Jim, fu dunque costretto a lasciare la scuola per aiutarla, compromettendo il suo futuro. Tuttavia, il tempo a casa non si rivelò affatto tempo perso, in quanto fu sfruttato dal giovane per continuare a scrivere battute e allenare, davanti ad uno specchio, la sua comicità e mimica facciale.

A poco a poco, iniziò a farsi strada in un ruoli comici marginali (da spalla e quant’altro) in in un sacco di Late Night Show canadesi poco conosciuti e alla fine il suo nome venne notato da Hollywood: le grandi produzioni iniziarono ad ingaggiarlo per recitare in dei ruoli marginali per le loro grandi produzioni cinematografiche.

Finché non arrivò il 1994: l’anno della definitiva e tanto agognata consacrazione.

“The Mask”, “Scemo & più scemo” ed “Ace Ventura”: tre capisaldi della commedia americana demenziale, usciti tutti nel medesimo anno e che oggi sono dei veri e propri cult.

Fu grazie al film “Scemo & più scemo” che il nostro ebbe l’opportunità di conoscere sul set, l’attrice Lauren Holly, la quale diventò la sua seconda moglie (Jim era già stato sposato in precedenza con Melissa Womer dal 1987 al 1995), per un solo un anno.

Tra il 2005 ed il 2010, Jim intraprese una relazione con la modella Jenny McCarthy.

Con la McCarthy, sostenitrice del movimento No vax, l’attore canadese fece il suo primo passo falso, sostenendo il movimento e manifestando pubblicamente la sua disapprovazione in varie occasioni, arrivando a sostenere che i vaccini causerebbero l’autismo) e deludendo l’opinione pubblica, che non lo esentò dall’esser soggetto a forti critiche. Dopo aver messo fine alla storia con la modella statunitense, nel 2012 si mise con la truccatrice irlandese, Cathriona White, ma pentito per il sostegno ai no vax e di aver deluso il suo pubblico, l’attore di “The Mask”, iniziò il suo declino verso una depressione costante e che lo accompagnerà per circa un ventennio della sua vita.

Uno stato d’animo che si aggravò, ancor più, in seguito al film biografico, “Man of the Moon”, incentrato sulla storia del comico statunitense, Andy Kaufman; per impersonare al meglio il protagonista, Carrey si calò talmente tanto nella parte, che ebbe seri problemi  ad uscirne ed a ritrovare se stesso. Perso, dunque, tra le sue mille maschere, Jim Carrey divenne semplicemente il personaggio che voleva il pubblico, non più l’uomo.

Nel 2015 la White si tolse la vita per overdose, a causa della depressione, ma scrisse, anni prima del folle gesto, una lettera in cui parlava di eccessi di droghe e abusi psicologici in cui il suo ex fidanzato l’avrebbe spinta. La famiglia White decise allora di utilizzare quella stessa lettere come prova per incolpare l’interprete del Grinch della morte della ragazza.

La madre della truccatrice decise, quindi, di denunciare il comico canadese per istigazione al suicidio, iniziando un lungo processo che lo porterà in un’aula di tribunale per ben due anni e che sancirà l’innocenza del famoso attore.

Così, dal 2018 Carrey decise di scomparire dalla scena hollywoodiana, per ritrovare, a sua detta, l’uomo dietro il personaggio e, stando alle sue interviste, pare esserci riuscito.

Fortunatamente, dopo anni bui, Jim è finalmente tornato a lavorare sul grande schermo.

La sua, è una di quelle storie, o meglio, di quelle vite vissute intensamente.

Una storia fatta di perseveranza, di alti e di bassi. Gli stessi “bassi” da cui Jim Carrey ha saputo rialzarsi.